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In quante recensioni di Ag è stato scritto il nome di Agatha Christie: molte..non sicuramente come i suoi romanzi..ma non è detto. I suoi titoli hanno avuto presa con gli sviluppatori che non si sono di certo tirati indietro alle proposte passate e sicuramente future. La Awe Productions, dopo Assassinio sull’Orient Express ci riprova con questo titolo che inizialmente doveva chiamarsi: Dieci Piccoli Indiani, come il titolo del romanzo e in seguito fu tramutato in: ..e non ne rimase nessuno. Le orme dell’avventura ricalcano abbastanza fedelmente ciò che è scritto nel romanzo: dieci persone vengono invitate a cena su un isolotto da parte di una persona sconosciuta. Misteriosamente ognuno di loro muore e gli altri naturalmente vengono colti dal panico e iniziano a svelare le motivazioni della loro venuta sull’isola. Il fantomatico padrone di casa, il Sign.Owen, tramite un nastro registrato, accusa ognuno di loro di crimini commessi durante la loro vita ed è giunto il momento di pagare con la vita. Senza dubbio l’impatto è emotivo e provate a mettervi nel loro panni: rinchiusi in una casa senza possibilità di fuga ma in attesa della vostra morte. A differenza del romanzo, i programmatori hanno inserito un diversivo, cioè una undicesima persona capitata per caso per il guasto al traghetto. Patrick Narracott, questo è il suo nome che suo malgrado sarà il protagonista della vicenda, difatti si troverà invischiato e orami risulta palese che il suo compito sarà quello di indagare e porre fine alla situazione macabra che si sta vivendo. Teoricamente potrebbe essere stata una buona idea introdurre un estraneo se non fosse per il fatto che non è stata sfruttata a dovere. Ci si aspetta un protagonista attivo, elettrico e coadiuvante della situazione, invece sarà esclusivamente poco più di un semplice spettatore che dovrà certo indagare, ma lo farà in maniera relativamente attiva.
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La trama non si discute essendo uscita dalla penna di Agatha e con un titolo del genere ognuno di noi si aspetta una grafica di prim’ordine, purtroppo la realtà è ben diversa e siamo nello standard grafico. Gli interni in 3D gratificano a malapena, anche se disegnati abbastanza bene, ma senza spessore, profondità e particolare cura. Gli esterni sono ancor peggio e per fortuna che qualche effetto tipo pioggia, il movimento del mare e altri piccoli particolari, distolgono un po’ lo sguardo. Sarebbero potuto venire in aiuto le scene filmate e purtroppo a questo riguardo andiamo di male in peggio: pochi, corti e non dei migliori..forse il primo e nel finale si salvano. Rimangono i personaggi che non fanno gridare di sicuro al miracolo: movimenti da burattini e non aggiungo altro. L’interfaccia di gioco è molto semplificata e si farà tutto con il mouse, dove con il tasto destro si aprirà o chiuderà l’inventario e con il sinistro si farà tutto il resto. Quando sarà possibile interagire con qualcuno o qualcosa, appariranno i classici simboli che caratterizzano l’azione che sarà possibile compiere. Poche parole anche per il comparto sonoro che vede come sottofondo delle musichette ripetitive e noiose..effetti sonori nella media. Un gioco del genere avrebbe meritato sicuramente una colonna sonora adeguata alla narrativa thriller, carica di suspance e di adrenalina in modo da far immedesimare ancor di più il giocatore..questo purtroppo non accade e si perde inevitabilmente di qualità. Ho parlato in precedenza di un diversivo: undicesima persona che sarà il protagonista che seguirà tutta la vicenda..riprendiamo da punto: non è stata sfruttata a dovere, difatti è pur vero che ci saranno enigmi da risolvere, anche se non molti, ma è pur vero che il tempo lo passerà girovagando per le stanze della casa a volte senza una meta precisa, interrogando tutti e leggendo tutto ciò che trova..in poche parole è proprio solo un diversivo. La peculiarità di questo gioco sta nel fatto che vi sono molte strade per arrivare ad un certa conclusione di un evento: solamente parlando con i presenti, oppure usando una parte degli oggetti trovati, quindi: dialogando e seguendo la trama intrinseca, oppure girare in lungo e in largo per trovare oggetti e risolvere enigmi..a voi la scelta. Da un certo punto di vista può essere una buona innovazione e se volgiamo trovare un altro punto a favore, allora si può dire che le voci dei personaggi, rigorosamente in italiano, sono caratterialmente azzeccate, piene di espressività e con un doppiaggio a regola d’arte come Atari ci ha sempre abituati.
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Siamo alle conclusioni non molto positive purtroppo. Un titolo del genere poteva essere sviluppato e curato sicuramente meglio. Se da una parte abbiamo il fascino del romanzo e una buona localizzazione in italiano, dall’altra purtroppo vi è un lato tecnico che lascia alquanto a desiderare.
Si può dire in serenità che un gioco onesto e gratificante per i fan della serie, per gli altri sarà un buon passatempo.
Mah…
Voto: 65/100