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“Il Nome della Rosa” è un famoso romanzo di Umberto Eco, trasposto poi su pellicola cinematografica. Molti di voi sicuramente ne avranno sentito parlare, sia come libro sia come film e ora ci apprestiamo a rivederne le gesta anche su videogioco. Prima di passare al gioco vero e proprio, diamo una “ripassata” alla storia descritta nel libro.
Trama Libro:Nel 1327 Guglielmo da Baskerville, accompagnato dal novizio Adso da Melk, giunge nell’abbazia dei frati Benedettini sita nel nord Italia o sud Europa (non è chiara la zona) per svolgere l’incarico di favorire i contatti fra gli esponenti di spicco degli ordini religiosi allo scopo di risanare la frattura fra Papato e Impero. Durante la sua permanenza nell’abbazia avvengono delle morti misteriose e Guglielmo dovrà indagare per risolvere il mistero. Solo l’ultimo giorno scoprirà che le morti sono causate da avvelenamento per aver letto un libro: infatti, le pagine sono impregnate da una sostanza velenosa. Il libro incriminato è “La Poetica d'Aristotele”, dove si legge che il sorriso viene inteso come espressione facciale e come una forza buona. Secondo qualcuno invece, l'arte comica avrebbe avuto effetti eversivi, in quanto il riso avrebbe distrutto il principio d'autorità e sacralità. Adso da Melk, il narratore fuori campo, conclude dicendo: “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” (la rosa primigenia esiste in quanto nome, possediamo i semplici nomi). Un messaggio che indica al non presumere di essere portatori di verità assolute, perché potranno sempre essere contestabili.
Trama gioco: Il film rispecchia appieno il messaggio del libro e vediamo se il gioco è della stessa fattezza.
La trama del videogioco è leggermente diversa (anche perché altrimenti si conoscerebbe già il finale per chi ha letto il libro o visto il film). Leonardo da Toledo e il suo assistente Bruno si recano in un’abbazia sconvolta da un delitto e sarà loro compito scoprire cosa succede. Dopo essere scampati a un attentato iniziano a investigare girovagando per le varie zone dell’abbazia interrogando tutti i frati. L’impresa non è delle più facili perché non vi è nessun indizio che indichi un punto di partenza. Leonardo, essendo consigliere del Re, non è sicuramente un impudente e da persona intelligente qual è inizia pian piano a districare la matassa, scoprendo passaggi nascosti e indizi che lo porteranno vicino alla verità. Anche in questo caso arriva l’Inquisitore (della serie faccio tutto io) che alla fine scopre Leonardo con le mani su un frate appena ucciso e non ha difficoltà ad accusarlo e mandarlo al rogo. La scena finale ve la risparmio ma è quella in cui scoprirete il vero assassino e il movente che non ha nulla a che fare con le pagine avvelenate di un libro. Tutto qui! Nessun colpo di scena, nulla che faccia intuire chi potrebbe essere l’assassino tra tanti indagati, nessuna suspense, a volte sembra siano in una scampagnata dove tutto si svolge in tranquillità.
Grafica: Il lato buono è sicuramente la grafica in stile “cartoons”, ben fatta e molto pulita. Ogni ambientazione, sia esterna sia interna, è disegnata molto bene con tutte le zone ben visibili e si capisce perfettamente ogni oggetto anche a distanza. I personaggi sono anch’essi fatti bene, non certo marcati come somatizzazione del volto e della struttura fisica, ma nel complesso gradevoli alla vista. Non si è badato a spese per le animazioni in "motion capture" che sono frequenti e soprattutto i personaggi non sono mai fermi ma sempre in movimento, anche quando non sono parte integrante del momento grazie alla particolare grafica "toon shading". Ogni azione è caratterizzata dalla non staticità del personaggio in questione, ossia non rimane fermo in attesa del “comando”, ma in qualche modo si muove anche solo cambiando di espressione.
Interfaccia: The Abbey è in terza persona con visuale standard e dall’alto quando la situazione richiede di vedere locazioni non visibili in quella standard. Il cursore è una croce (poteva essere diversamente?) che cambia forma solamente quando si deve uscire da una locazione, per il resto rimane invariato e vengono evidenziati i nomi dei personaggi o degli oggetti solamente posizionandolo sopra. Tutte le azioni avvengono usando il tasto sinistro e destro del mouse; nella visuale del gioco serve cliccare sul pulsante sinistro per avere informazioni e il destro per interagire con oggetti o personaggi. Nell’inventario invece si usa esclusivamente il sinistro, sia per prendere un oggetto e usarlo dove dovuto, oppure per combinarli tra di loro. Il destro, sempre nell’inventario, serve per osservarli meglio e dove ci saranno, ulteriori indizi o altri oggetti racchiusi all’interno. L’inventario appare a discesa posizionando il cursore nella parte alta dello schermo, per toglierlo bisogna posizionare il cursore nella parte bassa dello schermo. Con il tasto “ESC” appare il menù con le classiche voci e nelle “Opzioni”, oltre alle solite regolazioni, vi è la possibilità di avere l’inventario sempre visibile nel lato destro dello schermo.
Enigmi: Sapendo che bisogna scoprire il colpevole e il perché dei delitti, ci si prepara a un evento investigativo che comporti la scoperta di numerosi indizi e parecchi enigmi da risolvere come avviene nella maggior parte dei casi. Si presume che il colpevole in qualche modo faccia di tutto per rendere difficili le indagini..beh..tutto questo non avviene, tutto si svolge in serenità e scioltezza; sarà indispensabile dialogare con tutti e di tutto, girare per le varie locazioni di continuo con l'aiuto di una mappa, trovare qualche oggetto per sbloccare determinate situazioni e risolvere i tre enigmi (se così vogliamo chiamarli) presenti nel gioco di una facilità elementare che sono nell’ordine:
- Premere delle zone di un bassorilievo non uguali a quelle su un documento.
- Mettere la lancetta di due orologi su due orari in base a quelli scritti su un documento.
- Risolvere il classico enigma dei tasselli da riordinare per avere il disegno completo.
Il resto sono solo situazioni risolvibili celermente.
Audio: Ho accennato prima ai dialoghi, e questo è il tallone di Achille del gioco: lunghissimi, esasperanti e in stile “ Matrioska”….quasi tutti i dialoghi hanno dei sottodialoghi altrettanto lunghi e quando si ritorna in quelli principali non viene evidenziato quello già effettuato, quindi se per sbaglio lo selezionate dovrete sorbirvi di nuovo tutto. Nei limiti del possibile cercate di esaurire tutti gli argomenti altrimenti potrà avvenire una fase di stallo del gioco. Non vi è neanche la libertà di prendere un oggetto che inizia subito un dialogo tra Leonardo e Bruno. Molte volte ho chiuso il gioco per esasperazione per poi riprenderlo successivamente. Il sonoro è molto particolare con classiche musiche da monastero, ripetitive ma mai invadenti o fastidiose e suonate dalla City of Prague Philharmonic Orchestra. Gli effetti sonori sono molto realistici e ben sincronizzati. Le voci dei personaggi sono in inglese e abbastanza somatizzate, alcune forse troppo schematiche ma compensate da altre veramente azzeccate come timbrica e personalità.
Siamo di fronte a un prodotto tanto reclamizzato e tanto atteso che faceva presagire al capolavoro, ma che invece ha in parte deluso le aspettative. La grafica indubbiamente si salva come le voci in inglese abbastanza buone e i sottotitoli in italiano, il resto è noia, esasperazione nell'affrontare la mole di dialoghi, e tenendo conto della scarsa longevità intorno alla decina di ore dialoghi compresi che allungano “il brodo”, il quadro è completo. Alcune volte dispiace essere così drastici in una valutazione ma l'informazione è alla base di tutto. Sicuramente a molti piacerà, ci mancherebbe, però era mio dovere mettervi sull'avviso di come si presenterà. Per quasi 27 euro se ne comprano due decisamente migliori.
Peccato...
Voto 67/100
Recensione by Giuseppe (Giuseppe per
www.puntaeclicca.com)
Soluzione
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