Qualcuno sicuramente ricorderà questa Software House autrice dei vari Schizm e Sentinel. Alcuni membri ora fanno parte della City Interactive e propongono questo titolo: Art of Murder, che in qualche modo ci riporta a temi di attualità e del passato: gli omicidi seriali. Giocandolo è quasi impossibile non collegarlo all’amato Still Life e purtroppo questa è una prerogativa di alcuni titoli che riportano la stessa tipologia di trama. Alcune ambientazioni non allontanano molto dal titolo citato e la trama anch’essa si avvicina di molto; ripeto che spesse volte una similitudine tra vari titoli è inevitabile. Quindi non usiamo il termine “plagio” o “clonatura” ma usiamo il termine “similitudine” che sicuramente è più appropriato. Nicole Bonnett, agente FBI, riceve l’incarico dal suo capo Chaser : deve in qualche modo fermare una serie impressionanti di omicidi ai danni di persone di alto rango che non hanno nessun legame in comune. Trattasi quindi di un serial killer che sta creando terrore a New York. Non sono omicidi “normali” ma che seguono uno strano rituale: alle vittime viene asportato il cuore con uno strano coltello ricurvo ed al suo posto vengono messe delle antiche monete spagnole..un rituale sicuramente collegato ad antiche usanze sudamericane. Nicole è un agente alle prime armi e un caso del genere andrebbe affidato a colleghi con una più vasta esperienza; teniamo conto che assiste alla morte in diretta di un suo collega e quindi sarebbe più logico si occupasse di questo visto che era presente. Sta di fatto che il suo capo mette in secondo piano quest’ultimo evento e insiste perché lei si occupi degli omicidi del serial killer: non le rimane che obbedire! Avrà a che fare con parecchia gente nel corso delle indagini: la segretaria di Chaser, il collega Nick che lo aiuterà nelle indagini, collezionisti d’arte, archeologi . malavita e arriverà persino in Perù. Si tratterà quindi di un’indagine movimentata che riserverà alcune sorprese come si conviene ad ogni avventura investigativa..o almeno come dovrebbe essere.
Passiamo al comparto grafico che si rivela alquanto interessante e ben fatto. I fondali sono in 2D, ricche di particolari sia le ambientazioni interne che esterne e colpiscono in maniera affabile risultando gradevoli alla vista. Posso dire che tutto è stato curato e ogni ambientazione ha una sua poesia particolare tenendo presente che non sono statiche e quindi si vedranno alcuni movimenti atmosferici e naturali che le renderanno attive. Il gioco è in terza persona ed i personaggi in 3D sono abbastanza ben fatti ma non fanno certo gridare al miracolo; non tanto per la loro caricatura ma per i movimenti che in alcuni casi non sono il top. Particolare trascurabilissimo nell’ottica dell’insieme ma andava detto. Le “Cut-Scenes” sono abbastanza frequenti ma non danno sicuramente un tocco di classe anche se sono godibili. Quindi la grafica si divide in due spezzoni: fondali egregi, personaggi e intermezzi filmati nello standard. Potrebbe sembrare poco ma non lo è, in fin dei conti se si guarda il gioco nel suo contesto grafico, si può dire che il lavoro svolto è ottimale e l’occhio ne gioverà sicuramente.La Jinglebell come suo solito ha svolto un lavoro egregio per quanto concerne il doppiaggio ed i risultati si vedono..anzi..si sentono. Buone anche le musiche che intervengono al momento opportuno senza mai dare fastidio e altrettanto buoni gli effetti sonori. Direi che siamo a buon punto e prima di passare agli enigmi diamo prima uno sguardo all’interfaccia di gioco.
Classica di ogni punta e clicca che si rispetti: inventario nella parte bassa dello schermo e un PDA con gli appunti, agenda telefonica, telefono e macchina fotografica. Una valigetta per accedere alle opzioni di gioco e piccola nota stonata ( almeno per me) una lente che serve a visualizzare gli “hotsposts” presenti nel gioco: che gusto c’è a giocare se poi un qualcosa deve dirmi dove sono i punti per interagire? Comunque sappiate che c’è e se non volete togliervi il gusto nel giocarlo: non usatelo! Tutto abbastanza semplice ed immediato. Ora veniamo a quello che dovrebbe essere il fulcro di ogni Ag: gli enigmi. Finora abbiamo trovato tutto abbastanza positivo e purtroppo ora devo passare alle dolenti note..dolenti forse no..diciamo che poteva essere fatto meglio. Gli enigmi non sono certo la colonna portante di Art of Murder, tutto abbastanza scontato e maledettamente lineare. Esplorare le locazioni, trovare oggetti e usarli dove è possibile e a volte sarà la stessa Nicole ad indicarci la direzione giusta. Parlare con tutti esaurendo gli argomenti, risolvere alcuni enigmi non sicuramente “spacca-cervello” ed il gioco è fatto. Da questo lato non è stato fatto un buon lavoro e per gli esperti sarà un gioco da ragazzi risolverli..forse un po’ meno per i neofiti. Non c’è altro da dire se non che avremo a che fare con sezioni a tempo e forse l’adrenalina salirà un po’…
Con una trama così affascinante, una grafica fatta veramente molto bene è un peccato che venga tutto svanito da una difficoltà degli enigmi così bassa e di altrettanta bassa longevità. Art of Murder credo si inserisca nelle Ag di fascia media e qualche accorgimento in più l’avrebbe sicuramente classificata al top. Mi sento comunque di consigliarla a tutti perché la trama e il modo di porsi ha veramente una lato positivo a tutti gli effetti, aggiungiamoci una bella grafica e un buon doppiaggio e abbiamo tra le mani un bel gioco.
Meritevole!
Voto: 78/100