
..e venne Ankh con la sua comicità e demenzialità che in qualche modo ha fatto ricordare le vecchie glorie della Lucas, non sicuramente a quei livelli, ma dopo tanti anni un certo sapore si è gustato giocandolo. La Deck 13 ha rispolverato questo filone portando una ventata di energia in confronto a giochi bui, tenebrosi e misteriosi. Il successo è stato nelle prospettive e forse oltre..quindi perchè non fare un seguito? Detto e fatto! Dopo poco più di anno ecco uscire Ankh 2 con protagonista sempre il nostro Assil che nell’episodio precedente era scampato alla maledizione di Osiride rubandogli l’Ankh. Il faraone riconoscente gli promise metà del regno e sua figlia in sposa. Un bel lieto fine sicuramente e la scena iniziale si apre con Assil che sventa il furto dell’Ankh, di cui è diventato il custode, con un flashback che riprende dal gioco precedente per poi proseguire. Anche questa volta la trama è ben congegnata, molto intrigante e carica di umorismo. Dai primi istanti di gioco Assil entrerà in contatto con una serie di personaggi e gli sviluppatori sono riusciti a caratterizzarli in un modo quasi unico: un veggente truffatore, un comico appena licenziato dal faraone.. Ogni personaggio reagisce in un modo diverso e dimostra una espressività che potrà riflettere sulle decisioni del giocatore. Questa peculiarità evidenzia uno dei maggiori difetti di molte avventure grafiche: la poca cura nella caratterizzazione dei personaggi che sono spesse volte tutti troppo simili tra loro, sia nei gesti che nelle risposte alle domande. Il primo impatto grafico non crea nessun clamore particolare, in quanto è variato di poco rispetto al primo episodio e in alcuni casi si ha l’impressione di giocarlo per le scene esattamente uguali. Per fortuna non sono tutte così e altre sono state create ex novo.


Rimane sempre la solita grafica stile cartoon molto colorata e viva. Anche i personaggi ad eccezione di qualcuno sono gli stessi con la differenza che faranno un mestiere diverso tranne chi è rimasto fedele ai propri ideali. Siamo d’accordo che è un seguito e l’avventura viene vissuta nei soliti luoghi, però un minimo di varietà la si poteva fare, migliorate sicuramente le texture, i giochi di luce e ombra..ma..non è un po’ poco? Anche il sonoro non ha subito variazioni e si sentiranno le solite musichette di accompagnamento. Effetti sonori standard e nulla di più e stavolta i sottotitoli in italiano contengono meno errori che nel precedente episodio. Parlato sempre in inglese con il difetto che le voci di Assil e Thara stavolta non sono delle migliori. Anche il menù di gioco è rimasto uguale, tranne che per lo sfondo, con le solite voci di caricare, salvare e uscire. Nelle impostazioni sarà possibile settare alcune opzioni come le ombre e altri effetti particolari. L’inventario si trova nella parte superiore dello schermo dove saranno contenuti gli oggetti che si potranno esaminare, prendere usare.


Da non dimenticare che il sistema di controllo è come il primo episodio, cioè invertito rispetto alle comuni Ag; con il tasto sinistro per esaminare e il destro per agire. Un elemento portante e l’ironia che invade il gioco e ogni dialogo ha un doppio approccio: uno serio che alla fine sarà il più consigliato e l’altro più divertente che ai fini del gioco non servirà ma darà un tocco di umorismo. Nel primo Ankh c’era la possibilità di alternare Assil e Thara a seconda del bisogno, in questo episodio si aggiunge anche il Faraone e alternando i vari punti di vista di questi personaggi si avranno delle situazioni comiche. Leggermente migliorati gli enigmi e alcuni sono veramente tosti che metteranno a dura prova anche i più esperti, per il resto trovare oggetti e usarli dove serve, dialogare molto e ridere in parecchie occasioni.
Vogliamo perdonare gli sviluppatori per le poche innovazioni rispetto al primo titolo, in fin dei conti sicuramente il loro motto è: squadra che vince non si cambia e chi ha apprezzato il primo Ank deve giocoforza fare anche questo, almeno per il fatto di dare un senso alla “saga” se così vogliamo chiamarla. Un buon gioco indubbiamente che poteva sicuramente essere gestito meglio con più innovazioni e magari con una longevità più alta che si assesta intorno alle 7-8 ore.
Fatelo!
Voto: 75/100