
Bisogna ripeterlo di nuovo la scia di Myst ha innalzato un filone difficilmente clonabile, eppure in molti ci hanno provato e di esempi ne abbiamo parecchi; alcuni meglio riusciti, altri lo fanno solo intuire. Diciamo che Alida si trova a metà tra questi e tenuto conto che è stato programmato da una sola persona, con un lavoro durato ben 5 anni, non possiamo che elogiarlo e vederne passo- passo le caratteristiche. Durante il gioco è difficile capirne la trama e per avere un’idea bisogna andare sul sito dedicato e leggerla diversamente si capirebbe ben poco. Alida è il nome di un gruppo rock con 4 componenti Arin, Level, Juno e Luke, che hanno creato un genere di musica particolare riscuotendo un successo grandioso in tutto il mondo. Il successo fu così enorme che si ritrovarono con una montagna di soldi da non sapere più come spendere e decisero di acquistare un'isola dove fecero costruire una chitarra enorme. Come tutte le cose belle anche il loro successo ebbe una brutta flessione e il produttore, che investì male i loro proventi, li consigliò di riunire tutto quello che gli rimaneva nell’isola. Naturalmente il malumore aleggiava e ogni singolo componente si prese una parte dell’isola proteggendola con sistemi di sicurezza. Questa situazione non poteva durare e infatti lasciarono l’isola dividendosi ognuno per conto suo. Passano 15 anni e il produttore ritorna su quell’isola, sicuramente per prendere i soldi nascosti, ma non è in grado di disattivare le varie protezioni e contatta i 4 ragazzi invitandoli a raggiungerlo. Arin è il primo a ritornare ma dopo parecchio tempo non si hanno più sue notizie; la moglie preoccupata ti incarica di indagare e di riportarlo a casa.


La prima cosa che salta all’occhio giocandolo è la grafica, purtroppo non in senso positivo; tenendo conto che è stato sviluppato nel 2005, è di concezione diciamo “vecchiotta”, a pieno schermo ha una risoluzione di 640x480 e la definizione non è certamente delle migliori, spesso e volentieri risulta difficoltoso individuare i particolari. Gli ambienti sono abbastanza maestosi e curati ma nulla di eclatante. I filmati realizzati con Quick time sono fluidi e si riferiscono solamente agli spostamenti e alle animazioni degli oggetti che si usano; purtroppo anche queste ultime hanno un lato negativo l'animazione inizia con una “velatura”, evidenziando una lacuna nella struttura grafica e come se non bastasse l’esecuzione del comando ha un leggero ritardo di esecuzione, portando più volte il giocatore nel premere magari un pulsante più volte finchè si capisce che bisogna solo attendere qualche secondo. Alida si gioca in totale solitudine e in prima persona con movimento a schermate statiche, con una manina con l’ indice puntato avanti, destra, sinistra, indietro, alto, basso. Solo in alcuni casi è possibile ruotare a 360° ma sempre con spostamento a sequenze fisse. Di tutt’altra natura è il sonoro ottimo sotto tutti gli aspetti, un sottofondo musicale di piena suggestione e azzeccato in pieno creando una particolare atmosfera del gioco. I rumori d'ambiente sono percettibili addirittura nei minimi dettagli e molto realistici, buono il doppiaggio nelle sporadiche sequenze parlate. Non esiste inventario perché durante il gioco si raccoglierà solo un oggetto e di conseguenza non si dovrà unire nulla con qualcos’altro, ma si avranno solamente dei meccanismi da far funzionare in base a indizi. In un caso si potrà morire e da questo lato gli sviluppatori sono stati di manica molto stretta non vi sarà possibilità di riprovare l’azione ma bisognerà riprendere dal punto salvato in precedenza, quindi ricordatevi di salvare spesso.


Sui punti interagibili l’indice della mano si trasforma in una mano aperta e a volte risulta difficoltoso compiere l’azione tanta pazienza. Veniamo alla parte forse più interessante del gioco gli enigmi. Difficile darvi un’idea di cosa vi aspetta ma ci proverò. Non si tratta del solito “trova l’indizio e fai funzionare il macchinario”, in Alida è molto più complesso immaginate di fare un puzzle e di non avere i pezzi a disposizione ma di andare a cercarli in varie zone ma non basta, la soluzione del puzzle non è fine a se stesso ma serve per risolverne un altro e così via… All'inizio vi trovate su una balconata senza sapere cosa fare e solo dopo parecchio tempo e lungo girovagare inizierete a capirci qualcosa. Il bandolo della matassa sono i tre macchinari che vedrete all’inizio del gioco dovrete attivarli per eseguire la parte finale. Gli indizi non sono a portata di mano e spesso e volentieri sono in zone lontane dal luogo in cui vanno applicati e questo vi porterà a lunghe camminate. Per fortuna ( si fa per dire) che sono enigmi ben strutturati e logici ma in molti casi molto difficili da decifrare e capirne la logica.. Collegare un certo indizio ad un certo enigma richiede molta pazienza che in alcuni casi vi porterà a provare di tutto arrivando anche alla disperazione più totale e sotto questo aspetto il gioco si rivela stressante almeno per la sua metà.
Alida è uno di quei classici giochi senza infamia e senza lode, non certo una grafica da urlo, una trama che non esiste, un sonoro che per fortuna si può definire tale ed enigmi a volontà. Per gli amanti della settimana enigmistica sarà una manna dal cielo, per gli altri solo stress, disperazione e ricerca affannosa di una soluzione per superare le frequenti difficoltà che si incontreranno.
Nella media.
Voto: 70/100