Terzo capitolo di una fortunata serie tratta dai famosi romanzi di Sir Arthur Conan Doyle. Il risveglio delle divinità, sviluppato dalla Focus Home Interactive, fa capolino nel mondo videoludico con un nuovo caso per l'investigatore più famoso di Londra: Sherlock Holmes. La Frogwares è ormai consolidata a questo personaggio e le prime due uscite hanno in qualche modo avuto l’approvazione generale, anche se non esenti da difetti. Stessa Software House di “80 Giorni” dove hanno cercato una svolta dal lato di gestione del gioco, svolta peraltro mal riuscita per una complessa gestione dell’interfaccia e si sono affrettati a ritornare al vecchio stile, mantenendo però i classici difetti degli episodi precedenti.
Il gioco inizia con uno Sherlock annoiato in quanto non ha nuovi casi da risolvere, ed ecco che arriva il dottor Watson in suo aiuto. Il dottore infatti gli racconterà della misteriosa sparizione del domestico di origini Maori di un suo paziente. Chiede a Holmes di aiutarlo a risolvere questo mistero e visto il momento di stasi, Holmes accetta di buon grado. Iniziando le indagini si scoprirà che quella non è l'unica sparizione; infatti nel quartiere sono scomparsi tanti altri domestici e proseguendo nelle indagini, verrà a conoscenza del fatto che anche questi sono tutti delle stesse origini Maori del primo scomparso. Per venire a capo del bandolo della matassa, si ritroverà in varie parti del mondo e avrà a che fare con vari omicidi, sette sataniche, ospedali psichiatrici e quant'altro. Quindi non si tratterà di un’indagine di poco conto, ma di qualcosa di molto più complesso e raccapricciante. Nel gioco vi capiterà di vestire sia i panni di Sherlock che del dottor Watson; quest’ultimo in sporadici momenti.
A differenza degli altri capitoli con grafica pre-renderizzata, questa volta si è tentato il salto di qualità con grafica in 3D real time e diciamo che è riuscita a metà. Nulla da eccepire indubbiamente in quanto la grafica è ben realizzata, ma sono evidenti i classici difetti presenti che nella stragrande maggioranza dei giochi; riferito a mobilia e oggettistica varia che intralciano il cammino, varie porte che fanno capire quale sarà possibile aprire in quanto sono più in rilievo delle altre, Watson che ci ostacolerà il movimento perché ce lo troveremo sempre a fianco in qualsiasi situazione..insomma tutte quelle cose che alcune volte tendono a far innervosire. Tutte le locazioni, sia interne e sia esterne, sono molto particolareggiate e stilizzate a seconda del luogo in cui ci troveremo. Ben curati gli interni pieni di particolari abbastanza dettagliati e molto buona la colorazione. Gli esterni sono anch’essi al “top” e specialmente le classiche vie di Londra..peccato siano sempre deserte! I personaggi sono realizzati molto bene, oserei dire che rasentano la perfezione; non sono statici e assumono l'espressione giusta a seconda dei casi e sono molto fluidi nei movimenti. Durante il gioco ci saranno diversi filmati, anch'essi realizzati ottimamente. Per quanto riguarda il sonoro le musiche di sottofondo non sono mai ripetitive e sono nello stile classico di quell’epoca, a volte possono risultare fastidiose perché aumentano di tono nelle scene “cloù” coprendo la voce dei personaggi..non è un fatto rilevante poiché il doppiaggio è in inglese sottotitolato in italiano, però poteva risultare interessante ascoltare la timbrica espressiva di quel momento.
Classico punta e clicca, quindi si gioca usando solamente il mouse con la possibilità di spaziare a piacimento in tutte le aree del gioco, senza essere costretti a muoverci da percorsi prestabiliti; in questo modo si ha la possibilità di esplorare a 360° la maggior parte delle locazioni. Per accedere all'inventario basterà cliccare il tasto destro del mouse per avere le varie voci: oggetti, dialoghi, documenti, rapporti e la mappa. Per caricare, uscire o salvare una partita bisogna cliccare sul tasto ESC. In qualche occasione bisognerà abbassarsi e si potrà farlo usando CTRL+L. Il puntatore cambia ad ogni azione possibile assumendo la forma di una mano per raccogliere e di meccanismo per usare. Trattandosi di Holmes è inevitabile che bisogna osservare tutto e non tralasciare il minimo dettaglio, di conseguenza il movimento completo nelle locazioni torna utile, permettendo un’esplorazione approfondita alla ricerca di indizi che spesse volte sono ben nascosti o mimetizzati a dovere. Non ci sarà solo ricerca di indizi o prove, ma anche una buona dose di enigmi da risolvere e in alcuni casi ci verrà in aiuto il vecchio Watson, assumendone il controllo per risolvere alcune situazioni che da soli sarebbe impossibile. Un bel miscuglio di situazioni da risolvere con la giusta suspence. Tutto è lineare, quindi fino a quando non avrete finito un passaggio, non si potrà proseguire e un certo aiuto si avrà dalla ricca documentazione dei progressi fatti nell'indagine.
In conclusione è un gioco da fare per gli appassionati del genere, ma anche per chi ama i giochi ricchi di suspence. Vi terrà occupati per diverse ore piacevolmente, anche perché nelle scene che si svolgeranno al buio (e sono veramente tante), sarà facile perdervi e sappiamo che per aumentare la longevità in un gioco, esistono parecchi “trucchetti”..non è questo il caso sicuramente, in quanto trovare indizi, recarsi da una parte all’altra nel mondo, dialogare con tutti e di tutto più volte, è nella prassi di un gioco investigativo.
Alla resa dei conti i “pro” sono molti di più rispetto ai “contro”, quindi vale davvero la pena giocarlo.
By Pina
Voto 70%
Soluzione
Savegame
Videosoluzione