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Il gioco recensito è un classico "hidden object" di genere horror giocato in prima persona. E’ il primo capitolo di una serie di cui esiste già un seguito dal titolo “La palma di Zoroastro”.

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Il personaggio che siamo chiamati ad interpretare è Kate Reed una scrittrice di libri di fantasmi che prende molto sul serio l’argomento dei suoi romanzi. Infatti, nonostante le critiche che dice di ricevere per i suoi studi sullo spiritismo, è sempre a caccia di qualche prova dell’esistenza di un mondo metafisico. Questa sua curiosità la porterà ad accettare l’invito, all’inizio dell’avventura, di una sensitiva per una seduta spiritica. Così, pur con tutte le riserve del caso, Kate si ritroverà ad entrare in una casa che le aprirà tante… porte!

Inizia così tutto il percorso alla scoperta della casa e della risoluzione degli enigmi che, come facilmente prevedibile, consistono soprattutto in una ricerca continua di oggetti. Per nostra fortuna non tutto si risolve così facilmente, ma ci saranno anche dei mini-giochi che aumenteranno un pochino (davvero poco…!) la longevità e l’attenzione del giocatore. Essendo queste le premesse anche l’interfaccia è estremamente semplice e intuitiva e lascia poco spazio all’immaginazione ed affidando al cursore la segnalazione di quasi tutte (per fortuna non proprio tutte) le zone gioco sensibili. A questo proposito c’è da segnalare che per i più pigri è stato anche implementato un sistema di aiuti che può essere utilizzato in maniera costante. La scarsa difficoltà del titolo (ne sia prova il mio totale inutilizzo… stranamente!!) non ne fa sentire assolutamente il bisogno. Non usatelo!

Essendo dominante la ricerca punta&clicca, di particolare rilevanza risulta l’aspetto grafico. E’ apprezzabile lo sforzo fatto sul 2D che procede a immagini fisse in cui risulta buona la cura dei dettagli in ogni scenario ed, inoltre, molto godibili e curati sono anche i numerosi filmati 3D di intermezzo (seppure sempre molto brevi). Discorso diverso per il reparto audio. Qui devo dire che gli sviluppatori si son sforzati davvero pochissimo lasciando al titolo una variabilità musicale pressocchè nulla. Il gioco procede su un motivo che, se all’inizio sembra accattivante, diventa ben presto monotono e troppo poco inquietante. Effetti sonori senza infamia e senza lode. Il doppiaggio è addirittura pessimo in quanto accompagnato da un sincro con il labiale dei personaggi parlanti del tutto inesistente. Ogni personaggio sembra un bambolotto che apre e chiude la bocca senza un minimo di dettaglio. Effetto del tutto anacronistico. Peccato: avessero usato un po’ della cura dei filmati 3D avrebbe guadagnato 10 punti!

Nel complesso House of 1000 Doors risulta essere un titolo piacevole per chi avesse intenzione di passare qualche ora di svago al pc. Di contro sappiate che lo svago durerà davvero poco: siamo sulle 8-10 ore di gioco al massimo, sia per la quantità e soprattutto per la qualità degli enigmi. Inoltre, non è proprio adatto agli amanti delle AG classiche in quanto non è data neanche la possibilità di far interagire tra di loro gli oggetti dell’inventario e neanche “osservarli”. Di sicuro qualche sforzo in più si poteva fare!

Disponibile su Big Fish Games