Alpha Polaris (RECENSIONE)
Inviato: 03/07/2011, 20:04
Turmoil Games è un nuovo Studio Games indipendente Finlandese fondato nel 2008 . Unendo le diverse capacità di ognuno hanno iniziato con alcuni giochi semplici di puro divertimento. Resosi conto di cosa potevano realmente fare, hanno iniziato il progetto di Alpha Polaris ben consci di dover sborsare di tasca loro per iniziare e terminare lo sviluppo. Ora finalmente il loro sogno si è realizzato e forse mai speravano di poterlo commercializzare come è successo.
Siamo in Groenlandia e tra ghiacciai, nevai, orsi e crepacci, c’è una stazione americana per la ricerca del petrolio: Alpha Polaris. Tutto procede secondo i piani fino al giorno in cui nel cielo avviene una tempesta di ioni. Dall’inizio vi è semplice curiosità e ogni sera la ammirano per la densità e la bellezza dei colori. Rune Knudsen, un biologo norvegese, inizia a sentire strane sensazioni e tutte le sere che si mette a letto ha incubi terribili che lo svegliano in preda alla paura. Gli stessi incubi perseguitano Ted, un altro componente della spedizione, che essendo più sensibile, ne rimane più turbato fino a togliersi la vita (così sembra)! Nova, l’unica ragazza dei componenti la spedizione, ha anch’essa delle strane percezioni e parlandone con Rune riesce a contenerle senza impazzire. In poco tempo l’ansia pervade tutta la base e Rune decide che è ora di capire cosa sta succedendo; gli viene in aiuto Al, il componente più anziano, consegnandogli una pelle e delle ossa primordiali. Rune si mette all’opera e da qui inizia il suo percorso per capire che la tempesta non è solo un fatto naturale, ma ben altro di più misterioso e mostruoso che si è “svegliato” ed è in attesa di un sacrificio umano per prendere completamente il controllo.
Una trama sicuramente non innovativa, in alcuni film è già stata trattata, ma da elogiare a prescindere per la buona caratura di tensione che sa dare in alcuni momenti. Ma andiamo con ordine e vediamo il comparto grafico. Sicuramente ammirevole lo sforzo per rendere ogni locazione in sintonia come una base tra i ghiacci provvista di confort ai minimi termini. Gi interni son abbastanza ben fatti e ben rifiniti, forse troppo “squadrati” e freddi, ma in compenso ogni zona è riempita di oggetti nel numero giusto e per l’utilità che può avere in quella determinata zona, a parte la ventola sul soffitto in sala da pranzo per “rinfrescare”. Anche gli esterni hanno un buon colpo d’occhio con un paesaggio totalmente innevato e le varie visuali della stazione. Le colorazioni, luci e ombre, sono buone sia nelle zone interne che esterne e specialmente di notte hanno una buona visibilità ricostruendo perfettamente la classica notte polare. Una grafica tutto sommato nella media senza infamia e senza lode con la nota stonata dei personaggi: parecchio approssimativi, poco curati sia nelle movenze e si denota dalla camminata forzata (forse qualche “frame” in più non guastava), e sia nella definizione molto abbozzata. Migliorano decisamente quando sono in primo piano durante i dialoghi, ma le imperfezioni sono abbastanza lampanti.
Non è poi così tragico se i personaggi non sono al top, può andar bene anche così senza dimenticare che in alcuni giochi tanto decantati forse erano persino peggio. Terminiamo con i filmati di transizione che marcano il momento particolare per far comprendere cosa sta succedendo: non sono molti ma di buon effetto, non molto lunghi, semplici e anche qui si nota in alcuni una mancanza di “frame” che li avrebbero resi sicuramente più fluidi. Poche parole anche per il sonoro che si mantiene nella media standard, niente di particolare con voci dei personaggi abbastanza buone e abbastanza espressive, qualche musichetta di sottofondo e la nota lieta che nei momenti di suspence interviene adeguatamente.
Alpha Polaris sarà sicuramente ricordato per i dialoghi: tanti e maledettamente lunghi.. a volte da esasperazione. D’accordo che sono importanti, ma basare un’avventura solo sui dialoghi credo sia esagerato tenendo presente che in quasi tutti appaiono parecchie opzioni da scegliere per stabilire cosa chiedere all’interlocutore; se si ha la fortuna di scegliere l’opzione giusta si potrà terminare quasi subito acquisendo le informazioni che servono, altrimenti bisognerà sorbirseli quasi per intero.
Punto importante che interessa tutti gli avventurieri sono gli enigmi e in Alpha Polaris non vi è quel gran numero che tutti si aspettano da un’avventura grafica; sono pochi, alcuni semplici e altri un po’ più complessi ma nulla di impossibile e neanche da “rovina neuroni”. Oltre alle solite situazioni da risolvere parlando con tutti spesso e volentieri, si dovrà preparare un dolce usando diversi ingredienti, catturare un orso per mettergli un collare in modo da poterlo rintracciare con un computer e altri di fattura simile. Forse il più complesso riguarda l'inserimento di termini nelle sezioni di una pelle primordiale e su una parete in una grotta; termini che si ricavano dai documenti, ma essendo il gioco in inglese può risultare complesso per chi non è molto anglofono. L’interfaccia di gioco è abbastanza semplice: tasto destro per osservare e sinistro per compiere l’azione. L’inventario è una borsa che si apre quando viene cliccata mostrando gli oggetti contenuti, possono essere combinati o usati dove si deve. Tutto abbastanza semplice anche se all’inizio l’occhio dovrà abituarsi perché gli oggetti, non essendo disposti su uno sfondo, si confondono con gli scenari…basta abituarsi.
Alpha Polaris non mi ha deluso ma nemmeno entusiasmato, non mi aspettavo di certo un capolavoro come primo sviluppo dai ragazzi della Turmoil Games, ma almeno una longevità maggiore al posto delle 4-5 ore scarse di gioco. La trama aveva tutte le potenzialità per essere gestita meglio, magari un arrivo di rinforzi dopo i fatti accaduti alla stazione avrebbero potuto scatenare la fantasia degli sviluppatori, e invece il tutto ruota nella stazione, nella zona limitrofa e solo una volta in fondo ad un crepaccio. Un po’ poco per “catturare” la curiosità dei giocatori. Alla fine della fiera è un buon gioco, interessante, in terza persona e lineare.
Gradevole.
Voto: 67/100