Recensione Gli Occhi di Ara

Le Recensioni delle Avventure Grafiche per PC.
Rispondi
Avatar utente
Giuseppe
Amministratore
Messaggi: 4633
Iscritto il: 02/03/2009, 15:20
Ha espresso il “Mi piace”: 25 volte
Mi piace ricevuti: 64 volte

Recensione Gli Occhi di Ara

Messaggio da Giuseppe »

Immagine

Gli Occhi di Ara è un'avventura punta e clicca del 2016 in prima persona del gruppo 100 Stones Interactive. In qualche modo cerca di avvicinarsi all'epoca d'oro del genere, evocando giochi come Myst, (gli sviluppatori non lo hanno nascosto), con il suo design, lo stile degli enigmi e con un'atmosfera misteriosa e inquietante.
Immagine

Il nostro protagonista, che non viene mai nominato e nemmeno mostrato, tramite una lettera viene incaricato di verificare cosa succede in un castello medievale in cui è attivo uno strano segnale che interrompe le comunicazioni nella regione. All’arrivo iniziano già i problemi: per entrare bisogna risolvere un piccolo enigma, e una volta entrato se ne presenta subito un altro per accedere alle stanze al piano superiore. Il luogo è molto curioso con varie stanze piene di strani cimeli. Il castello sembra un classico ambiente di gioco, essendo completamente progettato attorno ai suoi enigmi: è il tipo di posto in cui nemmeno gli orologi segnano l'ora, ma se metti le mani nel posto giusto si aprono e rivelano una leva segreta nascosta all'interno dove dovrebbero essere i loro pendoli. Trovi costantemente note sparse riguardo a una famiglia che viveva lì in passato. Il castello, più che un’abitazione, sembra un gigantesco e intricato enigma.
Immagine

La trama di Eyes of Ara non è il suo punto di forza, è innegabile, ma lo scopo è altro e durante l’esplorazione si incontrano alcuni piccoli e timidi “droni” che emanano una brillante luce blu fluttuando nell’aria e fuggendo all’improvviso; come se non fossero destinati a essere scoperti in quella zona. Uno dei misteri del gioco riguarda la loro identità e il loro scopo. Sono innocui o pericolosi? Sono artefatti creati dall'uomo o alieni? Uno degli antichi abitanti del castello credeva che la loro luce blu fosse l’anima dei morti. Alcuni li temevano, mentre altri erano semplicemente incuriositi dalla loro presenza. Il problema della narrativa di The Eyes of Ara è che il mistero che circonda questi “droni” non è abbastanza complesso da sostenere l’intero gioco. Ma non è questo lo scopo, e come detto prima, è il castello l'enigma e non cosa c'è dentro; detto in parole povere: il contenuto serve a rivelare che “c’è qualcosa di più là fuori”.
Immagine

A livello grafico e visivo il gioco rende merito allo sforzo fatto con un budget limitato, non siamo ai livelli di Myst, ma la resa è buona. Gli ambienti evidenziano un ottimo risultato riguardo alle luci che creano la giusta atmosfera creando le situazioni luci/ombre tipiche dei manieri; situazione indispensabile per occultare indizi e piccoli oggetti. Il lato leggermente deficitario è il comparto sonoro con una colonna sonora molto blanda e che non incide più di tanto... per fortuna gli effetti sonori colmano in parte questa lacuna. La versione per pc è controllata interamente dal mouse, sia per prendere oggetti, usarli, avanzare e ruotare di 360° per una migliore esplorazione. I salvataggi sono in automatico quando si esce dal gioco.

Gli enigmi sono la base di tutto il gioco e la loro logica rimane simile per la maggior parte del gioco. Gli indizi nelle stanze sono sotto forma di libri, poster e note casuali, che di solito contengono i numeri o le parole esatte necessarie per sbloccare qualcosa. A volte si deve prestare attenzione ai simboli e decodificarne il significato con l'aiuto di un altro appunto o libro, ma solo in pochissimi casi. Questo porta ad esplorare freneticamente ogni stanza alla ricerca di libri, poster, appunti perché senza l'indizio corrispondente è impossibile risolvere un enigma senza ricorrere a tentativi ed errori. Questo pone l'attenzione sulla "caccia ai pixel" poiché il giocatore sarà molto più preoccupato di trovare libri e appunti nelle stanze che di qualsiasi altra cosa invece di ragionare.

Immagine

Detta così sembra una sfida impossibile, non lo è… difficile in alcuni frangenti ma non impossibile. Garantisco che in alcuni casi la fatica della risoluzione di un enigma viene ricompensata… provare per credere. Ultima nota: non evitate i piccoli oggetti da raccogliere in giro, tipo monete o foto, che sono ininfluenti ai fini del gioco, ma se dopo il finale volete giocare per scoprire i volti degli sviluppatori doverte raccoglierli tutti. Evitando così di dover di nuovo girovagare per le stanze e cercarli.

The Eyes of Ara non raggiunge certamente lo scopo di emulare capolavori del passato, e non credo fosse lo scopo degli sviluppatori. Credo che abbiano voluto fare un "amarcord" di quei giochi, e in parte ci sono anche riusciti. L'atmosfera è buona, la grafica gradevole... Forse troppi enigmi... Avrei preferito un po' più di trama e meno enigmi. Ma va bene così. Il gioco è piacevole e longevo con 20/25 ore di gioco (enigmi permettendo).

Da fare e il prezzo ne vale!

Voto: 80/100



Localizzato in italiano e gira perfettamente su Windows 10/11

Requisiti di sistema:

Minimi:
Sistema operativo: Windows 7 64bit o più recente
Processore: Processore 2.40GHz
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: Scheda video con supporto al modello Shader 3.0 e almeno 256MB di memoria
DirectX: Versione 9.0c
Memoria: 2 GB di spazio disponibile

Consigliati:
Sistema operativo: Windows 10 64bit o più recente
Processore: Processore Intel i5 3.20GHz o più aggiornato
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: NVIDA GeForce GTX 750 equivalente o superiore
DirectX: Versione 9.0c
Memoria: 2 GB di spazio disponibile
Fortuna vostra che esisto...

Immagine Immagine
Rispondi