La semplice storia, ambientata nell'800, è il pretesto per presentare questo controverso progetto della casa indie Mipumi che scommette tutto su un titolo che, da un lato è troppo semplice e carente, dall'altro ha degli spunti interessanti e quasi innovativi. Il primo giudizio è riferito all'essenzialità del gameplay che non permette nessun tipo di particolare interazione con personaggi o scenari se non quello dell'esplorazione con il puntatore mouse e il click sui pochi hot-spot disponibili. Non c'è la scelta di azione da compiere sugli oggetti ma solo quella prestabilita. Non avremo possibilità di raccogliere o combinare nessun oggetto non avendo neanche un inventario. Va da sè che gli enigmi sono praticamente assenti: dovremo solo cliccare sul punto giusto dello scenario al momento giusto e il resto verrà in automatico. Inoltre, anche con i 2 personaggi aggiunti nella storia (il professore ed un "amico" telefonico), avremo pochi e semplici dialoghi. Nonostante questo, il gioco riesce a coinvolgere positivamente l'utente che si immedesima nelle vicende personali della musicista e in quelli degli altri personaggi. Gli stati d'animo sono ben resi dai disegni delle loro espressioni e movenze. Wilma è principalmente cupa e preoccupata a causa del lavoro da svolgere ed alcuni sogni riveleranno anche il turbamento amoroso causato dal suo maestro. Il tutto è comunque reso solo da disegni e dialoghi visto che, The Lion's Song, non ha aggiunto doppiaggi di sorta. Fortunatamente il testo è stato tradotto anche nella nostra lingua.
La grafica in cui svolgiamo le azioni è molto basica, tutta in 2D, molto statica e volutamente "pixellosa". I colori usati (come vedete dalle immagini allegate) sono tutti con le tonalità del color seppia: proprio come nelle vecchie fotografie di quel secolo. Anche se stiamo parlando di effetti voluti, molti potrebbero storcere il naso per la piattezza di questo aspetto di gioco. In effetti bisogna essere degli strenui appassionati di vintage e dello stile retrò per apprezzare la scelta un po' integralista degli autori. Si tratta di gusti. La cosa che invece mi sembra oggettivamente negativa è la quantità di locazioni in cui si svolge l'episodio: praticamente si contano sulle dita di una mano. Ciò chiaramente influisce anche sulla longevità del titolo che in meno di un'ora porta ai titoli di coda. Certo, si tratta solo di un primo episodio e per di più gratuito, ma aver dato così poco potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, lasciando presagire, che anche i successivi episodi, potrebbero avere le stesse brutte sorprese. Staremo a vedere...
Una positiva particolarità, anche se non del tutto innovativa nel panorama p&c, è la possibilità di fare delle scelte nei dialoghi che a fine episodio ci saranno riepilogate e verranno confrontate con quelle fatte dagli altri utenti di Steam. Questo sistema promette di condizionare gli esiti anche delle altre storie nei successivi episodi. Si prospetta quindi una buona rigiocabilità. In conclusione, essendo un titolo gratuito, penso valga la pena di provarlo visti i buoni spunti e la particolarità del gameplay. Certo i difetti non mancano e la longevità troppo esigua lascia un po' male, ma se si entra nell'ottica giusta si avrà certamente una piacevole sorpresa.
Voto: 59