La grafica è quella a cui siamo abituati in Deponia con colori molto vividi, disegni in stile fumetto e ambienti 2,5D. Tutto molto curato, vivace e coinvolgente. Grande quantità di scenari e di personaggi. Sulla qualità, invece, mi riservo qualche piccola critica non fosse altro per la monotonia che, arrivati ormai al terzo capitolo, sperimenteranno quei giocatori che hanno concluso anche gli altri episodi. A proposito, è bene aggiungere che difficilmente si potrà apprezzare appieno l’avventura se non si è giocato anche il resto del gioco (soprattutto il secondo ep.). Infatti non c’è un prologo e si inizia da dove si è lasciato. Inoltre i riferimenti al passato sono maggiori seppure non indispensabili al fine della risoluzione. Ciò non toglie i meriti della Daedalic per il non comune impegno e abilità nel costruire, anche questa volta, una trama ricchissima di personaggi, molto ironica, avvincente nel suo sviluppo e con finale affatto scontato.
La lunghezza del gioco arriva sicuramente alla ventina di ore, ma è molto variabile a causa di una gran quantità (forse eccessiva) di mini giochi che potrebbero cambiare di molto il tempo che vi divide dal raggiungimento del finale. Vero è che ogni mini-gioco ha un suo “hint” (ahimé, uno solo!) di aiuto e che se non bastasse si potrà scegliere di saltarlo a piè pari con apposito tasto. Rimane il fatto che si presenteranno in quantità tale da rischiare di far innervosire gli amanti dei p&c più classici. Comunque, anche la restante parte del gioco non procederà mica in automatico! Gli enigmi sono molto vari (ma mai assurdi) e bisognerà far lavorare parecchio il nostro amico, che in questo episodio si è dovuto fare letteralmente “in tre”, per vederlo venire a capo dell’avventura. Dividere in tre parti il personaggio è un dettaglio di effetto, ma ormai non così impressionante visto che già nel secondo episodio Goal faceva qualcosa del genere… soprattutto in modo più originale. Con i tre Rufus a disposizione dovrete darvi spesso il cambio, agire in ambienti comunicanti, ma distinti e avrete la necessità di scambiare anche qualche item. Nell’esplorazione dei tanti ambienti si apprezzeranno i numerosi personaggi che in alcuni frangenti risulteranno davvero simpatici (es. receptionist dell’albergo) in altri saranno solo un pugno allo stomaco. Ad esempio c’è spazio per un uomo che bisbiglia in modo decisamente ambiguo a dei bambini… se ne poteva fare a meno!
Anche quando si intuisce però che c’è davvero da ridere ecco che ci si rende conto del più grande difetto di questo gioco: la lingua. Non esiste infatti una localizzazione in italiano. Per un gioco come questo dove non basta conoscere un po’ l’inglese, ma ne servirebbe una padronanza approfondita per gustarsi tutte le battute e familiarizzare con ambientazioni fantascientifiche, beh, è un bel problema. Consideriamo poi che anche l’inglese, non essendo la lingua natìa del team Daedalic, con la traduzione dal tedesco non rende affatto bene in alcuni frangenti (per esempio con gli stornelli umoristici di intermezzo). Un vero peccato. Soprattutto non mi spiego la scelta visto anche l’ottimo riscontro di pubblico che ha avuto la serie e il prezzo di lancio non proprio bassissimo. Un’altra sensazione che si collega anche alla lingua è l’eccessiva verbosità nel capitolo. Vero che la quantità di personaggi richiede anche una loro giustificazione, con possibilità di molte domande risposte con loro, ma qui a mio avviso si supera veramente il limite della pazienza. Poi non so se le difficoltà di traduzione mi hanno fatto pesare maggiormente un aspetto che certo è caratterizzante della serie. Ma l’impressione è che in Goodbye si sia andati oltre. A parte le pecche di traduzione, comunque, l’audio è davvero ottimo, le musiche varie, tutte originali e con il tema centrale diventato ormai un marchio di fabbrica molto coinvolgente. Il doppiaggio dei personaggi è appropriato e credibile. Per esempio Cletus ha una voce davvero molto antipatica come è giusto che sia (non si sa come Goal non se ne accorga nei momenti clou del gioco…).
Concludendo la mia personale idea è che la pesante (in positivo) eredità dei primi due capitoli abbia influito negativamente sul mio giudizio di questo ultimo episodio. Era difficile fare qualcosa di migliore o semplicemente più originale. Nel primo c’erano degli ottimi spunti, un po’ di spigolosità ma tanto divertimento (e seppure in ritardo i sottotitoli in italiano). Nel secondo si è fatto il salto di qualità ampliando e migliorando plot ed enigmi e riuscendo a regalare un gioco quasi perfetto (interamente localizzato in italiano). Con Goodbye Deponia, invece, si ha l’impressione che, per dare vigore all’avventura, abbiano puntato molto sull’eccesso. Scelta che però questa volta è scappata di mano agli sviluppatori. Un paio di brutte cadute di stile e mini-giochi invadenti lo rendono certamente meno gradevole degli altri. Inoltre, la non localizzazione in italiano e una verbosità irritante e spesso sconclusionata non aiutano il giocatore a tenere alta l’attenzione.
Certo il gioco è molto curato e preso nel complesso merita certamente di essere giocato anche per il solo fatto di vedere conclusa una serie che certamente diverrà un cult delle avventure punta e clicca.
Voto: 88/100
Requisiti di sistema:
Sistema operativo: Windows XP/Windows Vista/Windows 7
CPU: 2.5 Ghz
Memoria RAM: 2 GB
Spazio libero su Hard Disk: 10 GB
Scheda Video: OpenGL 2.0 compatible with 256 MB RAM
Scheda Audio: DirectX compatible
Si ringrazia la Daedalic Entertainment per l'invio del gioco.