Ormai ispirarsi a Howard Phillips Lovecraft per sviluppare avventure grafiche è un dato di fatto. Di esempi ne abbiamo parecchi e Miskatonic è uno di questi. Primo lavoro ideato e creato da Jackslawed, si appoggia ad alcuni racconti in cui l’università viene menzionata.
La Miskatonic University è un'università immaginaria, frutto della fantasia di Lovercraft che immaginava questo istituto come una normalissima università in cui si celavano misteriosi segreti legati a strani miti, una buona base per crearci un’avventura grafica. Aurinda è una giovane con un dottorato in Storia Antica, e deve presentarsi, perché assunta come docente, alla Miskatonic University, la più importante istituzione del New England. Ben conscia delle voci misteriose che aleggiano intorno all’Università, ha l’amletico dubbio dell’essere o non essere..saranno vere le dicerie? Aurinda inizia a investigare e pian piano inizia a scoprire che qualcosa di misterioso è presente e che le dicerie non son del tutto infondate. Il primo impatto è positivo e avrà da subito un colloquio con il preside con l’invito ad una festa che si terrà nell’università. Aurinda percepisce che ha del tempo per iniziare a investigare e inizia ad ispezionare tutta l’area molto vasta della struttura.
La trama è abbastanza ben disposta nella logistica del gioco con una grafica che non esalta sicuramente: molto pulita, dettagliata ma non sufficientemente di spessore; si vede che manca la mano di un grafico professionista. Non significa necessariamente che non sia piacevole alla vista, e di giochi decantati con una grafica pessima ne abbiamo a iosa, quindi meglio non lamentarsi sempre. Nel contesto è apprezzabile lo sforzo per rendere il gioco con i chiaro-scuri necessari per questa tipologia di racconti, ma quello che si nota da subito, specialmente negli esterni, è la sproporzione tra i personaggi e gli edifici. Sembra di rivivere i racconti di Gulliver con palazzi enormi e personaggi lillipuziani.. Lo smarrimento è momentaneo e poi subentra l’abitudine. Nel contesto è apprezzabile la cura degli edifici sia esterni che interni, ma non certo nei personaggi e specialmente quello principale: Aurinda. A prima vista può sembrare una ragazza sinuosa, sensazione che sparirà appena inizia a camminare: scoordinata, con le gambe da marionetta e invece di camminare pattina..poca cosa intendiamoci, non chiediamo sempre dei capolavori, perchè nessuno sa farli!
Il comparto audio è ridotto ai minimi termini con poche musiche e soliti effetti sonori. Le voci in inglese dei personaggi sono nella media con buone intonazioni e interpretazioni.
Miskatonic ha una giocabilità molto semplice e intuitiva con il cursore che indica ogni oggetto, locazione o personaggio presente nella schermata di gioco. Il tasto sinistro del mouse si usa per fare camminare Aurinda, per attivare o confermare una scelta. Per il resto si usa il tasto destro su una zona attiva e compariranno tre icone: parla, osserva e usa o prendi. L’inventario è nella parte alta dello schermo e appare semplicemente spostando il cursore in alto. Non sarà mai molto capiente e in tutto si avranno una ventina di oggetti con possibilità di combinarli o prenderli per usarli dove richiesto. Il tasto “Esc” permette di accedere al menù principale con le opzioni più comuni. Miskatonic è giocabile nella risoluzione 1024x768, quindi per schermi “wide” si vedranno le bande nere laterali.
Siamo al piatto forte del gioco, quello che interessa la maggior parte degli avventurieri: gli enigmi. Si inizia un po’ in sordina e si ha l’impressione di avere di fronte il classico gioco da raccogli e usa…impressione smentita una volta trovati dieci triangoli che serviranno per risolvere un puzzle abbastanza ostico; nove triangoli si trovano facilmente, il decimo ho girovagato almeno un’ora per capire come ottenerlo. Non è finita, si prosegue nel cercare dei numeri per un lucchetto a combinazione, numeri che andranno interpretati in maniera intrinseca, e dulcis in fundo l’allineamento dei pianeti e la loro disposizione su un orologio. Detto così non sembra chissà cosa, ma vi assicuro che non è stato semplice e alcuni enigmi mi hanno tenuto impegnato un bel po’ di tempo. Complice anche la lingua inglese dei documenti che in alcuni casi rendeva difficile l’interpretazione degli indizi per risolvere gli enigmi. Se ancora non basta anche i dialoghi contengono degli enigmi e alcuni nascondono l’indizio utile per risolverli.
Inizialmente pensavo di trovarmi di fronte a un gioco statico, un già visto..invece proseguendo mi sono ricreduto e reso conto che ero di fronte a un qualcosa di interessante. Tralasciamo il fatto che Aurinda non è al top come la grafica ma basiamoci sul resto: semplice giocabilità, trama interessante e ben disposta con alcuni enigmi veramente ostici. Speriamo che nel secondo atto queste qualità non vengano meno mantenendo la stessa longevità di almeno 4-5 ore di gioco.
Interessante!
Voto: 70/100
Requisiti di sistema:
Windows XP, Vista e 7
Risoluzione 1024x768
1GB di RAM
500MB di spazio libero su Hard Disk
Link per l'acquisto a € 9.96
Soluzione
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