Praga 2045, il mondo è schiacciato da una dittatura senza scrupoli, il cielo non ha colori, plumbeo come uno schermo sintonizzato su di un canale morto. Gli androidi pattugliano le strade imponendo rigidamente le regole imposte dal governo, semplici regole ma che se non rispettate possono decretare la morte. La popolazione è divisa in caste, oppressa dalla vita senza luce, senza sbocchi. C’è bisogno di trovare una via di fuga, un cielo azzurro, un’alternativa…
La casta a cui appartiene il nostro alter ego è naturalmente la più bassa, relegati nei bassifondi non possiamo dirigerci in alcuna zona del distretto, sopratutto senza la nostra ID Card che un androide poco avvezzo alle spiegazioni ci ha sottratto. La nostra primaria fonte di sostentamento ci viene dal lavoro che perdiamo già all’inizio del gioco senza ricevere alcuna spiegazione da Endora, l’azienda presso la quale prestiamo le nostre attività lavorative. L’unica strada che riteniamo percorribile è entrare a far parte della resistenza, ribelli con lo scopo di lottare contro le oppressioni dello stato. Saremo accusati di omicidio, e senza alcun posto dove andare, non ci rimane che capire cosa sta succedendo e come scrollarci di dosso le accuse che ci spingono verso morte sicura.
Come in Memento Mori, anche quest’ultima fatica di Centauri Production pone l’accento sulla profondità dei dialoghi, sulla caratterizzazione dei personaggi e sullo spessore della sceneggiatura in generale. Il gameplay, rispecchia sotto molti aspetti le classiche avventure grafiche, il puntatore del mouse, in circolo per la schermata, ci segnalerà quando abbiamo trovato un oggetto con cui interagire. Il tasto destro del mouse ci permette di osservare o di prendere un oggetto, purtroppo la facilità di utilizzo del sistema di gioco, viene ridotta drasticamente a causa della frustrazione che proveremo già durante la prima mezz’ora di gioco. I punti della mappa osservabili e più in generale con cui si può interagire, sono pochissimi, ma spessissimo risultano indispensabili per procedere nell’avventura. Ci troveremo ad andare a zonzo per la città in cerca di indizi, a volte passando in rassegna più e più volte una stessa location, alla ricerca di quel particolare che ci DEVE essere sfuggito. A tendere ulteriormente i nostri nervi si aggiunge il fatto che i dialoghi con i PNG sono più importanti di quanto possiamo immaginare, infatti, può capitare che un dialogo sia necessario alla prosecuzione della storia, in parole povere, senza parlare con X, non troveremo mai Y.
I dialoghi sono allo stesso tempo il punto di forza e il punto debole del gioco, essi forniscono al giocatore la possibilità di scegliere quale risposta dare ai personaggi non giocanti, a volte, le risposte fornite influenzano il proseguo del gioco, bisogna fare molta attenzione alle parole che sceglieremo di utilizzare; una frase fuori posto potrebbe esserci fatale. Come detto in precedenza, è stata data molta attenzione all’approfondimento della psicologia dei personaggi e allo spessore dei dialoghi, questa attenzione nei confronti della sceneggiatura dona realismo alla narrazione che si dipana in modo scorrevole, anche se…i dialoghi risultano, a volte, eccessivamente snervanti a causa della loro lunghezza, possono risultare interminabili, e spesso mi sono ritrovato a cliccare freneticamente per saltare una conversazione che aveva, a mio avviso, già detto tutto nel primo minuto. La lingua del gioco è interamente in inglese, con sottotitoli in italiano, il doppiaggio, in generale, risulta essere di buon livello, spiccano tra tutti gli androidi che con la loro voce monotona e metallica rafforzano il clima di oppressione psicologica che gli sceneggiatori hanno abilmente ricamato.
Altro punto a favore va al comparto grafico, mi riferisco soprattutto ai fondali in 2d che con l’alto livello di dettaglio non lasciano nulla all’immaginazione e ci calano, sin da subito, nella Praga del futuro. I personaggi, invece, interamente in 3d, non sono molto credibili e risultano poco dettagliati, per dirla in parole povere, stonano con l’ambiente nel quale si muovono. Un’ultima nota negativa riguarda l’impossibilità di modificare la risoluzione del gioco, costringendoci a 1024*768 pixel, non permettendo a chi ha monitor con risoluzione superiore di gustarsi il gioco in Full HD.
In conclusione Alternativa è un titolo che merita di essere giocato, certo sotto il mio mouse eroso da tanto “puntare e cliccare” sono passati titoli migliori e mi riferisco ad esempio all’ottimo Blade Runner targato Westwood studios, ma, complice una storia che ha saputo coinvolgermi, il genere fantascientifico che ho sempre prediletto, non mi sento di bocciare questo titolo dei ragazzi di Centauri Productions. Se siete appassionati di punta e clicca, dategli una chance (e se state leggendo qui, lo siete), altrimenti, non avrete perso il titolo del secolo.
Voto: 75/100
Si ringrazia la Blue Label per l'invio del gioco.