Broken Sword 5 - Seconda Parte (RECENSIONE)

Le Recensioni delle Avventure Grafiche per PC.
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Electranovembre
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Broken Sword 5 - Seconda Parte (RECENSIONE)

Messaggio da Electranovembre »

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Dopo vari mesi di attesa, è finalmente stata rilasciata la seconda parte di Broken Sword 5: The Serpent’s Curse. Troviamo sostanzialmente due novità, di cui una è sicuramente molto interessante per gli amanti di questo gioco. La prima novità riguarda i “successi” che si raggiungono procedendo con la storia, chiamati ora achievements e raccolti in un’interfaccia dalle sembianze e dal sapore “social”, rispetto al precedente elenco di quest’ultimi che era alquanto “monco”. La novità più pregnante, comunque, riguarda il doppiaggio in italiano: infatti, è stato finalmente realizzato e rilasciato insieme alla seconda parte del gioco (George è doppiato come sempre da Claudio Beccari e Nico è doppiata da Francesca Perilli che sostituisce la storica voce di Elda Olivieri). La maestria dei doppiatori Nostrani è sempre ad alti livelli, d’altronde parliamo di grandi professionisti del settore che non mancano di farci rivivere i sapori dei primi Broken Sword. Insomma, un eccellente doppiaggio (come sempre), non a caso rimane assolutamente uno dei migliori al mondo! E adesso che il gioco è completo, può essere vissuto e giocato a dovere! Quindi, come si può non ricominciare la storia da capo e riviverla dall’inizio? Bene, allora siamo pronti per l’avventura (questa volta completa)!
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George e Nico si ritrovano a Parigi durante una mostra alla Galleria Bleu Lizard: George è il rappresentante della società assicurativa della mostra, mentre Nico si trova lì per scrivere dell’evento sul giornale per cui lavora, La Libertè. Nel bel mezzo della mostra, avviene una rapina nella Galleria: il ladro, però, ben presto paleserà il suo interesse per un solo dipinto, tra l’altro opera minore e poco conosciuta, La Meledicciò. Per scongiurare la rapina, il gallerista, Henri, cerca di fermare il rapinatore che, senza pensarci sopra due volte, gli spara e lo uccide. George e Nico si ritrovano a dover far luce sulla faccenda per due motivi: George è il responsabile della società assicurativa in quell’evento, quindi deve risolvere questa faccenda se non vuole rischiare di essere licenziato, mentre Nico è in cerca della grande notizia che la farà volare in prima pagina! Mentre Nico insegue il malvivente e cerca di “rubare” a quest’ultimo svariati scatti con il suo smartphone, George resta in Galleria ad indagare sulla scena del crimine prima dell’arrivo della polizia. Viene subito alla luce che l’allarme del dipinto rubato è l’unico non funzionante: non c’è dubbio, è stato manomesso. Insospettitosi, George si convince che la rapina sia stata programmata con l’aiuto di qualcuno che poteva accedere alla Galleria (quindi un lavoro dall’interno). Proseguendo l’indagine, verrà fuori che La Maledicciò è un dipinto che apparteneva agli Gnostici e che in esso è racchiuso il segreto per ritrovare la Tabula Veritatis, custodita da secoli dagli Gnostici stessi; attraverso questa è possibile mirare alla conquista del mondo, perché in essa è racchiusa la chiave dell’armonioso equilibrio dell’Universo, equilibrio mantenuto dalla perfetta coesistenza di Jahvè e Lucifero. Partendo da una rapina contornata da un omicidio, i nostri eroi si ritroveranno, come sempre, a lottare per salvare il mondo da forze metafisiche che se “interpellate” da malintenzionati possono distruggere il mondo intero, o piegarlo al volere di chi ha provocato il caos. Come si svilupperà la storia e come andrà a finire? A voi il compito di scoprirlo e di salvare il mondo!
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Vi avevamo lasciato così…
Questo nuovo capitolo della saga, si apre con una intro ambientata negli anni Trenta in Catalogna: durante la Guerra Civile, i fascisti rubano un misterioso quadro chiamato La Maledicciò, apparentemente opera non di particolare valore, ai suoi proprietari, la famiglia Marqués. Dopo questa cutscene ci ritroviamo, come la tradizione di Broken Sword vuole, nell’incantevole Parigi dei nostri giorni: la celebre coppia protagonista della serie, George e Nico, si ritrovano nella Galleria Bleu Lizard dove è in atto l’inaugurazione della mostra organizzata dal critico Hector Laine. George è ora un agente assicurativo. La società per cui lavora si occupa, proprio tramite il nostro amato protagonista, dell’assicurazione della mostra; Nico, da buona giornalista, è incaricata di seguire l’evento. Di lì a poco la piccola Galleria d’Arte diventerà scenario del furto di un misterioso dipinto che è il protagonista indiscusso della storia: entra un uomo con il volto coperto da un casco, avente in mano un classico cartone per pizza da asporto da cui all’improvviso estrae una pistola; è intento a rubare un solo quadro della mostra, l’opera in questione è La Maledicciò. Henri, il proprietario della Galleria, tenta di impedirgli di portar via proprio quel quadro, allorché il rapinatore spara uccidendolo, dopodiché prende il quadro e scappa via. George e Nico decideranno di far luce sulla vicenda a prescindere dalle indagini e dagli ordini della polizia locale (dove ritroveremo anche il sergente Moue). Ben presto scopriranno che si trovano coinvolti in una vicenda che va ben oltre l’atto di rapina e di omicidio, ritrovandosi a non sapere di chi potersi fidare per arrivare a far luce sul complicato caso che coinvolge potenti forze oscure, nonché una cospirazione antichissima. Quest'avventura porterà George e Nico tra intrighi internazionali e misteriosi riti eretici, alla ricerca di una risposta all'antico mistero che si cela ne La Maledicciò.


Come continua la storia?
Avevamo lasciato i nostri eroi in viaggio tra Parigi e Londra alla scoperta dell’importanza del dipinto rubato. Infatti tutti gli elementi raccolti a Parigi conducono da un certo Medovsky a Londra: quest’ultimo risulta essere il proprietario del quadro rubato. Eppure, nell’appartamento di Nico si presenta un certo Marquès, un signore molto anziano venuto dalla Catalogna, che afferma di essere il vero proprietario de La Maledicciò. A conferma di ciò, il signor Marquès ha una foto di famiglia molto datata in cui compare lui, il padre, la madre e il dipinto alle loro spalle. Inoltre, nella foto il padre di Marquès ha un medaglione che riprende il motivo dell’uroboro che si trova al centro del quadro: lo stesso Marquès ne è in possesso e, insieme al dipinto, saranno la chiave per la ricerca della Tabula Veritatis. Infatti, è proprio quest’ultima che assiduamente viene cercata attraverso il dipinto che, da parte sua, si rivela essere una sorta di mappa che indica, attraverso vari elementi alquanto ermetici, la locazione della Tabula. Ma cos’è La Tabula Veritatis? È una “Tavola” in cui è racchiuso il sapere e il “potere” degli Gnostici: sono proprio loro i protagonisti del lato metafisico della storia. Marquès, e suo padre prima di lui, è il custode de La Maledicciò e di conseguenza del segreto della locazione della Tabula al fine di non permettere ai “cattivi” di prenderla e creare caos attraverso di essa. Proprio così, tramite quest’ultima è possibile mirare alla conquista del mondo, perché in essa è racchiusa la chiave dell’armonioso equilibrio dell’Universo, equilibrio mantenuto grazie alla perfetta coesistenza di Jahvè e Lucifero. Se uno dei due prevarrebbe sull’altro, il mondo cadrebbe in rovina, e sarebbe un totale caos. Quindi, i nostri eroi si metteranno sulle tracce della Tabula Veritatis dapprima volando nella Catalogna, a Castell dels Sants, dove si trova la dimora del signor Marquès: è proprio da lì che devono partire le ricerche. Raggiungeremo, poi, Montserrat (sempre in Catalogna) dove è nascosta la Tabula; andremo, infine, nell’Eden in Iraq per scongiurare la catastrofe imminente. Si può confermare che la trama è curata e ben strutturata, anche se risulta in alcuni tratti lenta (ma nella seconda parte della storia si riprende molto bene su questo punto di vista); questo perché succedeva ben poco nella prima parte ed era tutto incentrato sulla sola rapina del dipinto. I personaggi non hanno una caratterizzazione profonda, quindi per chi non conosce la serie è alquanto ardua l’impresa di capire i trascorsi che coinvolgono George e Nico (e altri vecchi personaggi che incontreremo nella storia, come Laine, il sergente Moue, Pearl e Duane). Tutto sommato, è una bella occasione per chi si è perso i capitoli precedenti di andare a giocarli e capire meglio le vicende dei protagonisti (e non solo). Tuttavia, un punto a favore di Broken Sword 5 sta nel fatto che è un gioco capace di non lasciare alcun buco e alcun dubbio di tipo narrativo al giocatore (cosa che invece spessissimo succede in molti altri giochi).

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Come già ben evidenziato nella prima parte del gioco, la direzione artistica del fondatore di Revolution Software, Charles Cecil, regala un profilo grafico davvero interessante e superbo; infatti, questa nuova avventura, si presenta con un comparto grafico ben curato e molto piacevole da guardare e riguardare. Gli ambienti, in 2D, sono stati realizzati in maniera eccellente, disegnati a mano e ricchi di dettagli che portano ad una vera e propria estasi visiva. L’atmosfera che si respirava ne Il Segreto dei Templari è ben ripresa in questo nuovo capitolo, dove l’essenza dello stile e del tratto rimangono alquanto fedeli a quello del primo grande capitolo della saga; inoltre, c’è un piacevolissimo richiamo alla Parigi della Belle èpoque, talmente intenso a tratti che si ha la sensazione di poter respirare l’aria parigina dell’epoca (nonostante la storia sia ambientata ai giorni nostri); si crea un’atmosfera piacevolissima che rende l’intero gioco superbo da osservare… è da mangiare con gli occhi! I personaggi, in 3D, sono costruiti attraverso modelli poligonali colorati tramite la tecnica del cell shading con un risultato molto gradevole (inevitabilmente ricordano le avventure di Pendulo Studios come ad esempio Runaway). Per quanto riguarda le animazioni, se nella prima parte sembravano abbastanza buone ma un po’ ripetitive, nella seconda parte sembrano migliorate e maggiormente piacevoli (nonostante in qualche occasione si possono notare i movimenti tendenti alla legnosità). Il motore grafico è davvero efficiente, infatti bastano circa cinque secondi dall’avvio su desktop al caricamento della zona di gioco. Il gioco, inoltre, risulta perfetto su ogni piattaforma, in particolare sui più recenti dispositivi touch dove risulta molto fluido ed intuitivo.

Una colonna sonora non particolarmente incisiva ma funzionale ai fini della narrazione: forse in alcuni tratti è più coinvolgente, in altri meno, ma tutto sommato è buona nel complesso. Come dicevamo all’inizio, la grande novità della seconda parte di Broken Sword 5: The Serpent’s Curse, è il tanto atteso doppiaggio in italiano! Ritroviamo Claudio Beccari a doppiare George, mentre a prestare la voce alla nostra amata Nico troviamo una bravissima Francesca Perilli che sostituisce la storica Elda Olivieri. Il doppiaggio è come sempre di ottima fattura, di qualità (e sinceramente rende il gioco più interessante e divertente). Ritroviamo quella solita ironia ben interpretata dai doppiatori, che rendono talmente piacevole il tutto che si può perdonare l’attesa per il doppiaggio nella nostra lingua. A proposito dei dialoghi, nella precedente recensione dicevamo che erano un po’ lenti, e in molti casi si aveva l’impressione che varie battute erano state inserite per allungare il brodo, per dare l’idea che il gioco fosse più ampio e articolato di quanto realmente fosse, il tutto un po’ a discapito degli enigmi. Per quanto riguarda la seconda parte del gioco, i dialoghi si concentrano di più sul nocciolo della questione, senza dispersioni e, soprattutto, abbiamo il piacere di trovare durante la storia molti più enigmi che nella prima parte. C’è da dire che è talmente piacevole e divertente sentir parlare George e Nico di nuovo in italiano che non ha importanza se i dialoghi sono più o meno lenti: è piacevole godersi tutti i dialoghi dal primo all’ultimo nella loro interezza, senza utilizzare la possibilità di skippare le battute (ci perderemmo grosse risate!).
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Per quanto riguarda la parte del gameplay, quindi entrando nel vivo del gioco, si può assicurare che Broken Sword 5: La Maledizione del Serpente ha un carattere tradizionale, da pura e classica avventura grafica. Infatti, ci troviamo di fronte ad una classica interfaccia dove abbiamo accesso a menu, opzioni, aiuti e il classicissimo e indispensabile inventario in cui conserveremo gli oggetti che raccoglieremo durante il proseguimento dell’avventura. Come detto anche nell’introduzione, avremo a che fare con oggetti da raccogliere e da combinare (quando e se necessario), elementi dello scenario da esaminare, enigmi da completare, oggetti da utilizzare al fine di continuare il gioco. Spendendo qualche ulteriore parola sull’inventario, questo è gestito in modo molto semplice e intuitivo ed è posto come barra sulla parte inferiore dello schermo (c’è la possibilità di poter scegliere tra uno stile moderno e uno più classico per quanto concerne l'aspetto dell’inventario e dei sottotitoli). Più di una volta sarà la giusta interazione tra un oggetto e un determinato personaggio a far proseguire nell’avventura; tutto ciò è reso più intuitivo dal fatto che gli oggetti raccolti, una volta iniziata una discussione con un personaggio, compariranno tra le possibili opzioni di dialogo, generando spesso situazioni umoristiche. Come è successo anche nei precedenti titoli, a seconda della situazione controlleremo George o Nico, anche se il primo verrà utilizzato molto più frequentemente della seconda.
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Il gioco prevede vari enigmi (sempre coerenti) di impronta logica che bene si amalgamano nello sviluppo della trama: nonostante siano abbastanza semplici ed immediati (complessivamente si tratta di enigmi e rompicapo di livello medio). I vari enigmi che ci troveremo ad affrontare non sono mai noiosi o ermetici, anzi: perlopiù consistono nel comprendere quale sia l’obiettivo e come raggiungerlo con gli oggetti da noi raccolti e che sono a nostra disposizione, nonché con le informazioni ricevute dai personaggi con i quali abbiamo interagito. Ogni rompicapo è vissuto dal giocatore attraverso un’interfaccia che lo vede alle prese con quest’ultimo in prima persona, “obbligandoci” a concentrare tutte le nostre forze su di esso. Avremo, poi, l’immancabile interazione con personaggi secondari e l’esplorazione delle varie location (che sono ben poche se ripensiamo a tutte quelle che hanno caratterizzato i precedenti titoli). I difetti che fanno a cazzotti con la piacevole trama e la gradevolissima interfaccia grafica sono in primis quelli relativi alla difficoltà: Broken Sword ha sicuramente concentrato sempre le sue forze sulla giocabilità fluida al fine di godersi al meglio la storia; qui, però, è tutto molto semplice, come non mai! Le cose, comunque, migliorano nella seconda parte del gioco, dove troviamo maggiori enigmi rispetto alla prima parte. Resta il fatto che possiamo scordiamoci i primi Broken Sword perché in questo titolo non sarà un’impresa lo sbloccarsi, bensì lo sarebbe il rimanere bloccati (almeno per gli avventurieri più audaci). Infatti ogni qual volta accediamo a una nuova location, siamo obbligati a rimanervi fino a quando non avremo risolto tutti gli enigmi al suo interno, o finché non ne avremo carpito ogni ”segreto” a noi utile per proseguire. Come se non fosse già tutto abbastanza semplice, è stata inserita anche l’opzione cellulare: se in svariati punti del gioco avremo una qualche difficoltà, potremo telefonare al personaggio non giocante per ricordarci il nostro obiettivo. In più il gioco è attrezzato di un sistema di aiuti che semplifica ulteriormente il tutto (sistema che è possibile disattivare dalle impostazioni o, semplicemente, non consultandolo): se mai ci si ritroverà bloccati, è possibile far riferimento al punto interrogativo in alto a sinistra. Gli aiuti consistono in un sistema di suggerimenti che suggerirà, appunto, cosa fare; nello specifico, avrete la possibilità di leggere degli indizi sempre più espliciti fino a che non vi verrà detto praticamente cosa fare o cosa cercare. In questo senso le cose sono state rese fin troppo facili. Fortunatamente, gli hot-spots (raffinatamente posizionati) non vengono segnalati a schermo, lasciandoli trovare al giocatore. In sostanza, il gioco è divertente ed è complessivamente bello e piacevole da giocare, contraddistinto, come sempre, da del sano umorismo; è ben sviluppato e nonostante la lentezza iniziale, il gioco riesce ad appassionare con il procedere della storia il giocatore.
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Per concludere, c’è l’evidente e mai negato desiderio di tornare al carattere dei primi due capitoli della saga (non mancano, come evidenziato, le innumerevoli citazioni per solleticare la nostalgia degli appassionati). L’esperienza di gioco è sicuramente soddisfacente, nonostante qualche piccolo bug tecnico (che è umanamente possibile e comunque nulla di grave). I due protagonisti presentano, come sempre, un’affascinante e coinvolgente sintonia, alchimia e ironia. Sicuramente, dopo l’uscita della seconda parte, il gioco ha acquistato un maggiore volume qualitativo (sarà che la seconda parte del gioco è quella più intrigante, dove si affronta il nocciolo metafisico della questione). Comunque, Broken Sword 5: La Maledizione del Serpente ha avuto una grandissima responsabilità e un grandissimo peso sulle spalle: continuare una grande saga, nonché una pietra miliare del genere. Sebbene ci si sarebbe aspettati qualcosina in più da un titolo del genere, nel complesso non ha deluso le aspettative; anche perché i tempi cambiano, tutto muta, nulla resta identico: non siamo più nei magici anni ’90 “dove tutto ebbe inizio” (per Broken Sword) e dove le avventure grafiche prodotte avevano un enorme successo. Quindi, è giusto contestualizzare il gioco nel periodo in cui è stato realizzato (2013/2014), con le attuali difficoltà o non del genere; non sarebbe giusto giudicarlo solo in base a quel che sono stati i titoli precedenti, bensì è molto più corretto valutarlo per quel che è questo gioco ora, in questo momento, con le nuove esigenze del mercato videoludico e dei giocatori. Insomma, quando si parla di aspettative e si fanno, per forza di cose, i dovuti paragoni con i primi due titoli della serie, infondo si parla più per nostalgia, per la consapevolezza che “c’è stato un tempo”: già, che è stato, e non c’è più. In ogni caso, pensieri nostalgici o meno, gli amanti della saga saranno più che soddisfatti di poter vivere una nuova avventura appassionante con i sempre unici George e Nico in un’atmosfera da classico punta e clicca degno di tale nome.

L’acquisto è più che consigliato!
Anzi, è imperdibile!

Voto: 89/100

Recensione by KreativeX


Requisiti minimi di sistema (PC):
OS: Windows XP
Processor: 1.6 GHz
Memory: 1 GB RAM
Graphics: 256 MB
Hard Drive: 3 GB di spazio disponibile
Requisiti minimi di sistema (MAC):
OS: OSX 10.6.8
Processor: 1.6 GHz
Memory: 1 GB RAM
Hard Drive: 3 GB di spazio disponibile
Requisiti minimi di sistema (Linux):
Processor: 1.6 GHz
Memory: 1 GB RAM
Graphics: 256 MB
Hard Drive: 3 GB available space

Gioco disponibile anche per le seguenti piattaforme:
Android
iOS
PS Vita

Si ringrazia la Revolution Software per l'invio del gioco.[/size][/font]
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davidwilding
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da davidwilding »

Spettacolo allo stato puro questa recensione mi sembrava quasi di essere catapultato nei laboratori della casa editrice e di vivere la momento per momento le varie fasi di creazione test e rilasci del gioco...FENOMENALE bancorn bancorn bancorn
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Niki
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da Niki »

Gran bella recensione............brava. bacbac
la verità e là fuori, ma non fidatevi di nessuno...

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KreativeX
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da KreativeX »

Che complimentoni!!!
Vi ringrazio di cuore... :sud) :oops: :mrviolet:
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Giuseppe
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da Giuseppe »

Fantastica! Brava! Continua così e diventi Admin color rosso!
Fortuna vostra che esisto...

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Dott JEKILL e Mr HYDE
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da Dott JEKILL e Mr HYDE »

Ho iniziato la piacevole lettura x curiosità ...che si è tramutata vero interesse,.. poi coinvolgimento progressivo x tutta la Recensione...COMPLIMENTI VIVISSIMI!!!
E' stato come leggere un Romanzo...

HYDE eusaclap eusaclap
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Raindog
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da Raindog »

Grande Kreatrivex! Insegni qualcosa a tutti noi, sia tecnicamente che stilisticamente. Complimenti!
Personalmente ho solo evitato di leggere interamente il lungo antefatto sulla trama, per non perdere il gusto di scoprirla da me, quando avrò il gioco fra le mani. Rimane comunque una incrdibile completezza nell'informazione che di sicuro ne aumenta il valore ;)
Bravissima!
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KreativeX
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da KreativeX »

Sono davvero felicissima dei vostri commenti! :oops:
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Adriano
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da Adriano »

Non posso che associarmi ai complimenti! eusaclap
Nel lavoro che hai svolto ci sono un'accuratezza e una passione che rendono la lettura della recensione un'esperienza davvero piacevole.
E quindi assolutamente meritevoli di essere riconosciute e lodate!
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KreativeX
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Re: RECENSIONE: Broken Sword 5 - Seconda Parte

Messaggio da KreativeX »

Fantastica! Brava! Continua così e diventi Admin color rosso!
Wow! Grazie capo!!! :oops: :mrviolet:
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