Relics Dark Hours (RECENSIONE)

Le Recensioni delle Avventure Grafiche per PC.
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Giuseppe
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Relics Dark Hours (RECENSIONE)

Messaggio da Giuseppe »

ImmagineBryan Wiegele, creatore della serie "Delaware St. John" e Subdued Games, riportano in auge uno stile che iniziò anni fa con Gabriel Knight 2 The Beast Within, Black Dahlia, Urban Runner. FVM: Full Video Motion che al posto di fondali disegnati o creati, propone la ripresa cinematografica con attori veri, proprio come un film con la differenza che è giocabile. Uno stile che ad alcuni piace e ad altri no, e personalmente prediligo gli scenari vecchio stile.
Immagine Indipendentemente da questo la trama non è originalissima e di esempi simili ve ne sono molti: artefatti maledetti, maledizioni da annientare…ormai siamo saturi di tutto questo ma volere o volare si gioca cosa ci danno e in Relics, nei panni di Matthew, si dovranno cercare delle reliquie trafugate dal nonno e poi passate al padre che le ha vendute perché venuto a conoscenza della maledizione. Matthew è convinto che i decessi avvenuti a Ridgecrest High siano opera delle reliquie ed è determinato a trovarle e distruggerle, il compito non è semplice perché bisogna localizzarle e per ora ha solo una traccia: la Ridgecrest High School. Per entrare nella scuola dovrà fingersi un nuovo inserviente per avere campo libero nei vari piani e iniziare a investigare.
Come già espresso gli scenari sono tutti reali in ripresa cinematografica, quindi non possiamo dare un giudizio alla grafica ma solamente alla regia e alla fotografia. Entrambe sono di buona fattura nonostante il “Full Motion” crei una leggera perdita di qualità quasi inevitabile nella logistica di questi prodotti. Relics è un prodotto “horror” e questo termine dovrebbe essere sinonimo di ambientazioni scure e tenebrose..non è proprio così in quanto sono abbastanza ben visibili e solo in alcuni casi si ha davvero la sensazione che appaia qualcosa all’improvviso; nel contesto è abbastanza inquietante in quanto vi è la solitudine in alcune locazioni con molte stanze e corridoi anche se incontrerà alcuni "colleghi" e defunti. La paura che appaia qualcosa all'improvviso è sempre presente.
Immagine Come le ambientazioni, anche i personaggi sono in carne e ossa con la propria voce e la propria personalità. In questo contesto la regia ha fatto un buon lavoro e le espressioni, sia del corpo che della voce degli attori, seguono perfettamente la tipologia dei personaggio e della trama. Matthew ha il potere di poter parlare con i morti e il primo che vedrà sarà il padre deceduto che lo guiderà nella sua ricerca. Le musiche di sottofondo non sono esaltanti e sono centellinate creando però quel sapore di solitudine e di mistero.
Relics Dark Hours è in prima persona con avanzamento a schermate che da subito renderà fastidiosa la vita al giocatore: non sarà facile ambientarsi nelle locazioni e ancor più complesso sarà ritrovare la zona dalla quale si è entrati; è pur vero che si avrà a disposizione una mappa del piano attualmente visitato e un pallino verde che indica la vostra posizione in quel momento, ma è inattiva e non basterà cliccare un luogo già visitato per accedervi. Aggiungiamoci la vastità dei piani della scuola, la difficoltà di orientarsi e traete voi le conclusioni. Tutto questo non deve essere un deterrente e l’unico modo per venirne fuori è di esaminare bene una locazione in tutte le sue parti per avere un orientamento.
Immagine Punta e clicca classico e molto semplice. La barra dell’inventario si trova nella parte bassa dello schermo con gli oggetti raccolti e nella parte destra vi sono tre icone: le note, la mappa, e una lampadina di “aiuto”, o almeno di cosa si dovrebbe fare. Con il tasto “Esc” oppure cliccando sull’icona “Relics” sulla barra dell’inventario, si accede alle opzioni principali ridotte al minimo.
Relics è in inglese e si dovrà avere una buona padronanza della lingua per proseguire nel gioco. Gli enigmi sono abbastanza semplici e si basano sul trovare codici o password, il resto è dialogare, esplorare e raccogliere oggetti, una decina in tutto. Le aspettative per un buon gioco probabilmente c’erano ma non sono state sfruttate, la banalità è di casa e se togliamo la bravura degli attori e della regia, rimane ben poco. Aggiungiamoci che si porterà a termine in 4-5 ore e il piatto è servito. A chi piace il genere ha l’obbligo di farlo, gli altri, inglese permettendo, possono provarlo se non hanno mai giocato in “Full Motion”.
Nzomma….
Voto: 65/100
Requisiti di sistema:
Windows XP/Vista
CPU: 600 Mhz
RAM: 256 MB
DirectX: 9.0
Spazio su Hard Drive: 1266 MB
Soluzione
Savegame
Fortuna vostra che esisto...

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Niki
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Re: RECENSIONE: Relics Dark Hours

Messaggio da Niki »

Ottima recensione, fa capire molto bene cosa ci si aspetta da questo gioco, grazie. ;-)
la verità e là fuori, ma non fidatevi di nessuno...

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Dott JEKILL e Mr HYDE
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Re: RECENSIONE: Relics Dark Hours

Messaggio da Dott JEKILL e Mr HYDE »

Ho letto attentamente Amico Giuseppe.....,ho giocato a tutti gli "Delaware St. John" e naturalmente a Gabriel Knight 2 The Beast Within, Black Dahlia, Urban Runner..
Con queste credenziali forse...credo sarà bene approfondire di + una volta che il titolo sarà in commercio...visionando la demo.
Comunque terrò in considerazione il Tuo punto di vista...da Veterano.

HYDE :cool:
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