Ed è proprio qui che inizia la sua quinta avventura, in Simon the Sorcerer 5: Who’d Even Want Contact? Simon si è adagiato in una vita tranquilla gestendo Calypso’s Magic, il negozio che porta avanti con la sua ragazza Alix, finalmente libero dai maghi malvagi e da gemelli maligni. Purtroppo per lui la lista non include gli alieni che, armati di enormi armi laser, hanno l’intenzione di invadere la terra e di farlo prigioniero. Con l’aiuto di un dito allungabile e un po’ di polvere della tranquillità l’astuto Simon riesce a fuggire. Ma Alix viene rapita e toccherà nuovamente a Simon salvare il mondo e il suo magico posteriore, anche se non necessariamente in questo ordine.
La prima cosa che si nota portando in giro Simon attorno alla piazzetta della città è quanto la grafica del gioco sia estremamente curata, con completo totale supporto al Widescreen. Il solito stile stravagante che ha caratterizzato le ultime avventure è rimasto, mentre è sparita la presentazione in stile CGI del precedente episodio, qui sapientemente sostituita da uno stile cartonesco in cel-shading, facendolo apparire come un meritevole discendente della serie originale. I dettagli degli sfondi sono impressionanti, dai sentieri di pietra ben lastricati ai tetti dettagliatissimi, ai modelli dei personaggi. Solo le ombre, durante i primi piani, ci sono sembrate un po’ spigolose, ma queste sono perfettamente naturali se viste negli ambienti circostanti e risultano animate in maniera molto fluida. Infatti, l'animazione è forse il punto più alto di Simon 5. Non vi è alcun lesinare in questo settore spesso tralasciato, ogni piccola azione risulta piena di vita grazie al lavoro sinergico svolto dal team di sviluppo, gli effetti, sopra la media rispetto agli altri precedenti titoli della saga, donano vita agli ambienti. Nel gioco è stata data molta importanza alle cut scenes, che si tratti di immergersi in un tumulo di disgustosa di immondizia con un manipolo di inseguitori alle calcagna,o di un raggio da teletrasporto che avrebbe reso orgogliosi quelli dell’Enterprise, c'è sempre qualche filmato nuovo pronto a rendere le cose graficamente accattivanti.
Simon the Sorcerer 5: Who’d Even Want Contact? Non brilla, però, sotto il punto di vista dei dialoghi, soprattutto per quanto riguarda le battute esilaranti a cui siamo abituati da questo genere di giochi (ved. Alcune soluzioni adottate da LucasArts o Pendulo Studios.), ci sono dei riferimenti sporadici all’attuale scena cinematografica, citando elementi da Pirati dei Caraibi, Shrek ec..ma, come ammette lo stesso Simon, ad un certo punto, “Sono stato più divertente in passato”…Ed ha ragione.
Cappuccetto rosso, un pessimo come back ereditato dalla precedente avventura, conosciuta anche come “la mocciosa fanatica, arrogante femminista” è sfuggita alla censura, infatti la piccola è piena di veleno come mai prima, la cattiveria e l’ostilità, con le sue battute di cattivo gusto sono buttate li in maniera gratuita, il fatto poi che queste battute vengono dalla gola rauca di quella che sembra una bambina di dieci anni non è affatto divertente, anzi… Per fortuna non tutti i personaggi sono cosi noiosi come Cappuccetto rosso, Simon, ad esempio, dimostra le sue buone maniere (fin troppo buone), e nonostante sia possibile, tramite una scelta dei dialoghi, salire una rampa esponenziale delle battute che possiamo far dire al nostro maghetto, quest’ultimo risulta sempre avere una personalità abbastanza piatta, senza picchi di ilarità. Simon, comunque resta un gioco adatto a tutti, grazie al suo sistema di gioco tipico delle avventure grafiche, dove basta avere un po’ di esperienza con il mouse e aver visto almeno una volta nella propria vita un tipico menù da punta e clicca, e ci si potrà godere il finale del gioco (che non rivelerò neanche sotto tortura). Il parlato del gioco è totalmente in Inglese, anche se con una recitazione che non eccelle in nessun punto del gioco. I giocatori Italiani, invece, potranno beneficiare dei sottotitoli in italiano, grazie al lavoro di Adventure Productions, che sempre più, negli anni, da nuova linfa al genere da noi più amato.
In conclusione, Simon the Sorcerer 5 potrà riportare in auge quella che ormai stava diventando una serie stantia dal tono “già visto, già sentito”, il plauso va soprattutto all’enorme lavoro svolto dal team di graphic designers per le animazioni e i disegni dei fondali di gioco. A Simon the Sorcerer 5: Who’d Even Want Contact? manca quella genialità e quell’innovazione che ha contraddistinto certi titoli storici come Day of the Tentacle, Monkey Island e soci, ma, se vogliamo passare qualche giornata rilassandoci tra incantesimi e alieni, Simon saprà di certo come intrattenerci.
Nel pentolone ci sono gli ingredienti per un buon incantesimo, merita una chance.
Voto: 70/100
Si ringrazia la Blue Label per l'invio del gioco.
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