Primo volume della serie sviluppata dalla Big Time Games e di seguito come secondo volume la “Città senza nome” e come terzo volume “The Seacliff Tragedy”. Delaware St.John si suddivide in tre volumi, dove i primi due sono acquistabili insieme, invece il terzo solo singolarmente. Delaware è un ragazzo con straordinari poteri e non sto parlando di quelli relativi ai “supereroi”, ma al fatto di poter parlare con le anime defunte che lo guidano verso misteri da risolvere. In questo caso tutto gli appare in sogno guidandolo verso un Hotel abbandonato chiamato appunto: Midnight Manor. All’inizio rimane un po’ spaesato perchè non sa cosa cercare, cosa fare.. e lo scoprirà man mano esplorando l’Hotel. L’esplorazione lo porterà a raccogliere oggetti da restituire ai defunti che incontrerà sotto forma di ombre e sin dall’inizio avvertirà una presenza oscura, che cercherà di tenerlo lontano dallo scoprire quale mistero si nasconde nel Midnight Manor.
La trama può sembrare scontata e sicuramente già vista anche in parecchi film.. in un certo senso lo è, ma il modo di proseguire e la tensione che si percepirà, lo faranno vivere come una sensazione di “ storia nuova” e non di “ dejà vù”. Anche Delaware ha la sua bella assistente: Kelly, che sarà usufruibile solamente nel terzo volume e in alcuni casi si “userà” per aiutarlo; nei primi due volumi invece sta bella comoda in ufficio aiutando solamente tramite telefono. L’impatto grafico non è sicuramente dei migliori anche se riproduce abilmente l’ambientazione tetra; non aspettatevi scenografie particolari o certe perfezioni grafiche perché non sono presenti e tutti gli ambienti sono abbastanza spogli. Questo non significa che sia “spartana”, ma diciamo che in fin dei conti c’è l’indispensabile. Stesso discorso per quanto riguarda il sonoro alternato da musichette senza valore ad altre di diverso spessore per esaltare alcuni momenti. Effetti sonori scarsi e non sicuramente all’altezza della situazione; unica nota positiva riguarda il doppiaggio in inglese che ha la giusta caratterizzazione dei personaggi, riuscendo a trasmetterne tutta la personalità. Vi è presente una buona sottotitolatura in italiano.
Midnight Manor è in prima persona con un cursore a forma di triangolo che cambia forma in base all’azione possibile: una freccia indicante uno spostamento, un occhio per esaminare, una mano indicante un punto o zona interagibile, mano aperta per prendere un qualcosa e un pugno per indicare un qualcosa da sfondare o da forzare. Tutto abbastanza semplice come le funzioni presenti nel gioco con un inventario posizionato alla sinistra nella barra inferiore, dove potrà contenere solo 4 oggetti mai combinabili tra di loro. Sulla parte destra ci sono 3 icone riferite alla possibilità di dialogare a distanza con Kelly, scattare fotografie e infine l’ultima per registrare suoni o effetti che potrebbero servire alla risoluzione di qualche situazione. Nel menù principale vi sono le classiche opzioni si salvataggio e caricamento di una situazione precedentemente salvata e niente altro. Trattandosi di un gioco “horror” ci si aspetta chissà quali cose, quali enigmi..beh..momenti di suspence ci saranno sicuramente ma in quanto ad enigmi potete dimenticarveli, quei pochi presenti sono di una facilità disarmante e si evince che il tutto è stato improntato sulla trama; indubbiamente intrinseca e ben congegnata.
In conclusione che dire.. non è male come primo episodio, una trama strutturata sapientemente, seguita purtroppo, da tutto il resto che lascia molto a desiderare. Si salva il doppiaggio e niente altro, con una longevità intorno alle 5-6 ore caratterizzata anche dal fatto dei continui andirivieni solamente per allungarla. Prendiamolo per come è….
Fatelo se vi piace il genere.
Voto: 60/100