House of Tales sviluppatore di “Mystery of the Druids” e di “The Moment of Silence”, due Ag che hanno altalenato una certa mediocrità del primo ad un più convincente titolo per il secondo. Non rimarranno sicuramente nella storia e ora ci riprova con questo Overclocked dai risvolti più umani che faranno entrare nel mondo della psichiatria e come spesse volte una guerra può portare all’esasperazione umana. Quale miglior modo per imbastire una storia di questo genere se non riferirsi a soggetti in qualche modo colpiti da sintomi che una guerra sa dare? Questo è lo scopo di Overclocked: entrare nella mente umana e trovare i risvolti che hanno determinato il succedersi di alcuni eventi. Dave McNamara, famoso psichiatra, rimane turbato dalla sua esperienza vissuta in Iraq durante la famosa guerra; talmente scioccato mentalmente da mettere in crisi il suo matrimonio. Nonostante questo rimane sempre un elemento valido nel campo della psichiatria e viene chiamato in causa per indagare sullo strano comportamento di 5 persone: tre ragazzi e due ragazze che vagavano in città in preda al più totale spavento, urlanti e senza memoria. L’avventura inizia nell’Hotel e fin da subito ci saranno dei piccoli problemi e non con il caso che gli è stato assegnato, ma con la moglie..poi si scoprirà il perché.. La prima cosa da fare è trovare la clinica dove sono ricoverati i ragazzi, conoscere l’infermiera e il dottore e di seguito l’investigatore Moretti che segue il caso. Ogni ragazzo è rinchiuso in una propria stanza e sarà compito di Dave visitarli a turno per far “risvegliare” la memoria con l’ipnosi; non sarà cosa semplice per il fatto che dovrà trovare il modo di dialogare con loro ( non tutti sono socievoli), registrando i dialoghi di uno facendoli ascoltare ad un altro in modo da concatenare gli eventi. Ad ogni ipnosi riuscita seguirà un “flashback” con il ritorno al passato del paziente in modo che possa rivivere le situazioni e ricordare. Molti “flashbach” saranno giocabili, nel senso che si agirà nei panni del paziente, mentre alcuni saranno solo “cut scenes”.
Molto originale come trama non c’è che dire, peccato venga “rovinata” da una grafica non certo impeccabile..anzi..sembra essere tornai indietro di parecchi anni. Questo non significa sicuramente che sia penosa, ma non riflette adeguatamente le tecnologie di oggi: abbastanza semplice e non molto curata nei particolari, troppo squadrata e priva di spessore..in poche parole una “cosa” buttata lì solo per dare un contorno a tutta la storia. Neanche i personaggi si salvano se si tiene conto che quello principale, quindi gioco in terza persona, dovrebbe essere il migliore rispetto agli altri..anzi..direi che qualcuno dei secondari a volte risalta meglio. Per fortuna che le “cut scenes” sono abbastanza numerose e ben fatte con una grafica a livelli più accettabili. Riguardo al sonoro siamo a livelli leggermente superiori, interviene nei momenti opportuni ma senza esaltarsi più di tanto; a difesa bisogna dire che si adegua al momento del gioco. Effetti sonori nella norma e sporadici. Le voci dei personaggi in inglese sono perfette e molto adeguate, buono il timbro di voce e la cadenza. Sottotitoli in italiano tradotti bene. L’interfaccia di gioco è molto semplice e immediata con un bel cursore a forma di freccia in 3D, che naturalmente cambia di forma in base alle azioni che si possono intraprendere. Assume la forma di una porta per entrare in qualche edificio e di una freccia ben visibile e grande per cambiare locazione. L’inventario si trova nella parte bassa dello schermo con le varie caselle che contengono gli oggetti trovati, quindi anche in questo caso come in molti, una parte dello schermo di gioco verrà ristretta; forse in questi casi sarebbe più consigliabile a “comparsa” in modo da avere lo schermo dedicato al solo gioco. Posizionando il cursore su un oggetto nell’inventario appariranno le icone per usarlo secondo l’azione disponibile, es: una mano per usarlo, un orecchio per ascoltare, un occhio per osservare, premere..etc…da questo lato è stato fatto un buon lavoro, nel senso che è immediato e semplice. Premendo il tasto “Esc” si accede al menù principale con le classiche opzioni. Da segnalare che all’avvio del gioco non è possibile caricare una posizione precedentemente salvata ma si riprende dall’ultima tramite il tasto di ripresa gioco; se si vuole caricarne una bisogna prima accedere al gioco e poi selezionarla dal menù principale. Ogni avventuriero che si rispetti, oltre al girovagare e risolvere situazioni, ha bisogno di una buona dose di enigmi per mettere a nudo le proprie capacità e se cercate questo in Overclocked, allora non è il gioco adatto, lo dico nettamente. Gli enigmi, se vogliamo chiamarli così, sono praticamente inesistenti..forse qualcuno, ma di una semplicità mostruosa, il resto si basa su intuizioni, piccoli accorgimenti per risolvere alcune situazioni. La parte forse più “impegnativa” è quella di capire come far risvegliare la memoria ai pazienti, parlando e facendo ascoltare la registrazione di conversazioni con gli altri pazienti per ricollegare tutte le situazioni. Per il resto ci sono dialoghi abbastanza brevi e i luoghi da visitare sono ristretti, ergo longevità intorno alla decina di ore..
Siamo alle conclusioni e per un gioco così conclamato, facendoci fremere per l’uscita, non sono delle più positive. La trama in qualche modo si salva basandosi sull’originalità e sull'ottima sceneggiatura, anche se a lungo andare può diventare un pò noiosa dovendo ripetere le solite cose anche se in situazioni diverse. Grafica standard, sonoro nella media, enigmi praticamente zero e longevità bassa che si attesta sulla decina di ore.
Si poteva far meglio ma in fin dei conti è più che accettabile e interessante.
Voto: 70/100
Si ringrazia la Blue Label per l'invio del gioco.