Dopo tanta attesa e caricato da aspettative importanti, il 15 Novembre è uscito l’ultimo lavoro sviluppato da Obsidian Entertainment: Pentiment. Siamo di fronte a un prodotto davvero particolare che fin da subito, come spesso accade in questi casi, ha diviso. Nel giocarlo vestiremo i panni di Andreas Maler, un miniatore di Norimberga (quindi un artista del pennino, colui che si occupava di decorare manoscritti e libri) che vive a Tassing, un villaggio di fantasia collocato nella Baviera degli inizi del millecinquecento. E già qui compare la prima particolarità: non solo Pentiment è graficamente realizzato, magistralmente tra l’altro, in uno stile che ricorda i manoscritti dell’epoca, ma sembra proprio che sia narrato da un miniatore che in tempo reale scrive i dialoghi e gira le pagine della storia. Come avventura è un po’ al limite: ci ritroveremo dentro a dei misteri da risolvere, con dei reali riferimenti storici, ma l’indagine verterà quasi esclusivamente sui dialoghi. Che comunque avranno un loro peso visto che le nostre scelte porteranno a dei cambiamenti nella narrazione. E’ indubbiamente un prodotto per adulti, non solo perché basato su storia ed arte, ma anche per la tipologia dei contenuti; riporto una nota degli sviluppatori da me tradotta: “Pentiment contiene esecuzioni pubbliche, sangue stilizzato, suicidio, riferimenti all’aborto, un frequente linguaggio esplicito, riferimenti ad attività sessuali e ad aggressioni sessuali. Piccole parti del gioco fanno riferimento anche a un notevole consumo di alcol e ad accidentali allucinazioni indotte dalla segale cornuta.” Devo comunque aggiungere che nelle poche recensioni che ho visto, non veniva fatto riferimento a nulla di tutto questo. E’ probabile che certi aspetti siano si presenti, ma non così evidenti. Il gioco è disponibile su Steam (metto sotto il link) ed è localizzato in sette lingue, italiano compreso. Per quanto riguarda i requisiti di sistema, il gioco è più che accessibile. Aggiungo il trailer di lancio che aiuta a farsi un’idea.