Syberia 4, The world before
E’ difficile stilare un commento sul nuovo Syberia …
Tante emozioni, ricordi …
Ci stiamo giocando in diversi amici ed amiche, autonomamente ed insieme.
Sino ad ora non vi sono stati “blocchi” particolari in nessuna situazione, segno che a giocatori avvezzi ai “punta e clicca” non dovrebbero presentarsi difficoltà insormontabili.
Iniziamo dal gioco in sè.
La lingua
Subito la nota dolente: NON c’è audio in italiano, ma tutto il resto, menu e sottotitoli sono stati tradotti, e devo dire che la traduzione (a parte qualche piccola svista) è corretta ed elaborata, non certo realizzata da traduttori pseudo bi-lingui o con motori automatici.
Il mio consiglio è di lasciare comunque attiva la voce inglese, è in sincro con la bocca dei personaggi ed ha le voci … che ci si aspetta dai personaggi (compresi quelli che non vi aspettate vi siano …), a meno che non vi troviate più a vostro agio con una lingua diversa.
Ambiente e grafica
Ambiente ben fatto, grafica quasi sempre splendida, non necessariamente nel senso dei dettagli spinti, o di un 3D particolarmente elaborato: non sarebbe lo stile di Syberia.
Però, a parte un inizio un po’ strano, dopo i primi due o tre capitoli ci si tuffa nell’atmosfera malinconica e misteriosa che riporta al passato.
Non so quali differenze possano riscontrare giocatori al loro primo approccio a Syberia, rispetto a chi ha vissuto le avventure di Kate Walker sin dal primo gioco, certo è che vi sono sin da subito chiari ed entusiasmanti riferimenti all’ambiente, agli oggetti ed ai personaggi precedenti.
Senza spoilerare alcunché, le “zone” di gioco, i quartieri della città, così come i luoghi “satelliti” ad essa sono semplicemente deliziosi, ricchi di particolari, di piccole splendide idee.
Il disegno è sempre all’altezza e nulla importa se i capelli dei personaggi sono abbastanza statici rispetto ai volti o ai movimenti.
L’ambiente è quello e tanto conta.
Vi sono spesso brevi “filmati” durante i quali non si può interagire, ma sempre contenuti e piacevoli da vedere, sempre integrati ed utili al contesto, non aggiunti solo per dimostrare una capacità di animazione o per allungare inutilmente il tempo di gioco.
Non mi è mai interessata la gara a chi finisce prima un’avventura punta-e-clicca: si perde il senso della storia e ci si gode una frazione dell’esplorazione.
Ecco, un suggerimento ai giocatori: non schizzate subito e sempre solo ai “cerchietti” che segnalano dove interagire. Prendetevi il tempo di girare per le vie, guardare vetrine e bancarelle, godervi il design di ogni casa o palazzo.
Il gioco consente, con il tasto destro del mouse, una certa escursione di visuale laterale ed in alto o in basso: scoprirete che il disegno è in stile anche fuori dalla visuale normale, verso il cielo, le grondaie, le finestre dei piani più alti.
In ogni caso si tratta di un gioco “mouse-only”, anche sicuramente per garantire la compatibilità con le console.
I salvataggi
Syberia salva automaticamente, una delle cose che ho più odiato nei giochi moderni, poiché costringe ad abbandonare solo quando vuole lui.
Però tale caratteristica è resa accettabile da diversi fattori:
• I salvataggi sono molto frequenti
• Se chiedete di uscire, viene visualizzato quanto tempo prima (minuti, secondi) è stato effettuato l’ultimo salvataggio, in modo che possiate valutare se continuare o chiudere.
• Al caricamento, nel proseguire il gioco, vi è la possibilità di tornare indietro ad uno dei capitoli precedenti.
Personaggi ed epoche
Una delle caratteristiche di Syberia 4 è quella di alternare due personaggi e due epoche, “forse” legati fra loro in modo misterioso.
Quindi i capitoli salteranno tra le avventure di Dana Roze, nel 1937, alla vigilia dell’avvento di fascismo e nazismo, in un mondo semi-immaginario dove i “vagheriani” (ebrei nella realtà di allora) vengono perseguitati dal nascente partito dell’”Ombra bruna”, a quelle di una Kate Walker che, nel 2005, si dedica alla ricerca di cosa sia realmente successo alla sua co-protagonista.
All’interno del gioco vi saranno sempre più spesso alternanze tra i due mondi, sovente nei medesimi luoghi, sino al punto di visualizzare un pulsante “magico” per saltare dall’uno all’altro mondo, dall’una all’altra epoca.
Solo così sarà possibile risolvere alcuni enigmi, trovare gli oggetti o le combinazioni che consentiranno di proseguire.
Difficoltà
Alcuni commenti on-line definiscono “troppo facili” gli schemi da risolvere
Non credo che avventure punta e clicca tipo la serie di Schizm, dove il gioco è in pratica uno scarno complesso di sotto-puzzle ad alta difficoltà, legati da una storia o percorso inesistenti, costituiscano una grande esperienza.
Un’altra obiezione è quella che l’itinerario di gioco è unico ed invariabile.
Vero, le scelte sono molto poche ed ininfluenti sul proseguo della storia. Non è importante come o cosa risponderete o chiederete ad un personaggio, arriverete sempre più o meno allo stesso punto, anche se per vie poco diverse fra loro.
Spesso l’uscita da un ambiente viene preclusa ed il cerchietto di uscita porta ad un chiaro messaggio “devo ancora fare qualcosa qui”.
Tutto il contrario rispetto ad avventure in stile Myst o Uru, nei quali la chiave per proseguire poteva trovarsi ovunque nel vastissimo insieme di mondi che li popolavano.
Il mio consiglio è utilizzare sempre tutte le domande possibili, anche solo per godersi le risposte a volte divertenti.
Giocabilità
Un’altra caratteristica di Syberia 4 sono gli “OBIETTIVI SECONDARI”.
Si tratta di alcuni obiettivi che non sono indispensabili per terminare il gioco. Potete ignorarli oppure cercare di raggiungerli.
Non avrete la possibilità di ritentare la sorte: se accedete all’ambiente successivo senza aver prima raggiunto un obiettivo secondario vi sarete solo perso un pezzettino, non indispensabile ma godibile, dell’avventura.
Vi sono particolari luoghi o momenti di “INTROSPEZIONE”.
Clickando su tale puntatore, quando compare, il personaggio si siede, sdraia, apparta, dando il via ad un breve filmato di riflessione sugli avvenimenti.
Come per gli obiettivi secondari non è indispensabile fermarsi a tale scopo, ma consigliabile e piacevole.
Ancora una differenza rispetto ad altri “punta e clicca”: l’inventario è ristretto, continuamente variabile e non utilizzabile direttamente.
Non c’è una icona INVENTARIO nella quale scegliere un oggetto da prendere, utilizzare, unire, lasciare.
C’è sì uno strumento sempre accessibile con diario, obiettivi, documenti ed inventario, ma solo per consultazione.
Gli eventuali oggetti vengono aggiunti all’inventario automaticamente se e quando il gioco decide che è il caso.
L’utilizzo di un oggetto non è a disposizione del giocatore, ma può capitare che su un “pallino” di azione compaia la voce “USA”, e solo a questo punto potrete scegliere quale usare tra gli oggetti in inventario.
Ancora sulle azioni: vi sono diverse operazioni attive da compiere col mouse, spostare, spingere o tirare (i cassetti non si aprono da soli, bisogna prendere il pomello e tirare …), ruotare, a volte percuotere con forza (cliccare) più e più volte …
Com’è Syberia 4?
Bello, grazioso, delicato, molto giocabile, a patto di non prenderlo d’infilata, come una gara, meglio goderselo minuto dopo minuto.
Costa caro? Come qualsiasi gioco “non gratuito” che abbia un senso, una storia ed una sceneggiatura vere, uno sviluppo grafico ed artistico seri.
Qui gli Euro da spendere valgono ogni minuto di gioco.
Di giochi 3D col motore di Unreal ce ne sono a carrettate. Ma Syberia non lo è.
Lo consiglio vivamente.
P.S. non l’ho ancora finito, spero continui e termini così come è iniziato: sino ad ora, capitolo dopo capitolo, ha continuato a non deludermi.
Buon divertimento a tutti!
Gandalf