The Secret of Monkey Island (RECENSIONE)

Le Recensioni delle Avventure Grafiche per PC.
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Revan81
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The Secret of Monkey Island (RECENSIONE)

Messaggio da Revan81 »

Immagine ”Salve, il mio nome è Guybrush Threepwood e voglio essere un pirata”.
Così nell’ormai lontano 1990 facemmo per la prima volta la conoscenza di Guybrush Threepwood, il più simpatico, temibile e amato pirata che abbia mai solcato i Sette Mari, nonchè protagonista assoluto della saga di avventure più famosa al mondo: Monkey island! Come ha avuto modo di spiegare in più occasioni Ron Gilbert, il creatore della serie, l’ispirazione principale per l’ambientazione è stata l’attrazione di "Disneyland" e "Pirati dei Caraibi", ma trama e personaggi traggono spunto dal libro "Mari Stregati di Tim Powers", un’avvicente storia d’avventura da cui è stato tratto anche il quarto film della saga cinematografica "Pirates of the Carribean" prodotta dalla Disney.
Il titolo è in realtà il frutto di tre menti geniali, dato che alla sua realizzazione contribuirono oltre al già citato Ron Gilbert anche gli altrettanto famosi Dave Grossman, attualmente game developer presso i Telltale Games, e Tim Schafer, fondatore e game developer della Double Fine Productions.
A loro due dobbiamo, come più spesso affermato da Ron Gilbert, il tono umoristico ed i dialoghi dissacranti inseriti nell’avventura che nell’idea originale del suo creatore avrebbe dovuto essere più cupa e seriosa ma che, per nostra fortuna, si è trasformata in un pozzo senza fondo di battute e ilarità che le hanno permesso di entrare negli annali dei titoli più acclamati e premiati di sempre.
Immagine Nel primo capitolo della saga accompagneremo il giovane Guybrush Threepwood in una rocambolesca avventura attraverso i mari dei Caraibi. Giovane, ingenuo, ma armato di tenacia e di una lingua tagliente, il nostro eroe approda sulle coste di Melee island con l’unico desiderio di diventare un pirata. Ben presto Guybrush scoprirà che diventare un vile furfante, puzzolente ed ubiacone non sarà affatto una passeggiata, dato che per riuscirci dovrà prima superare le fatidiche tre prove, ovvero la caccia al tesoro, il furto e sconfiggere in duello il maestro di spada.
Mentre cercherà di portare a termine le assurde prove richiestegli dai capi-pirati, il nostro Guybrush incontrerà l’amore della sua vita, la carismatica ed affascinante governatrice di Melee Island, Elaine Marley. Nonostante qualche iniziale difficoltà di comunicazione (Guybrush è molto timido) tra i due scocchera il classico colpo di fulmine ma renderà Guybrush il mortale nemico del più terribile pirata dei Caraibi, il pirata-fantasma LeChuck.
Portate a termine le prove il povero Guybrush scoprirà però con sgomento che il suo unico amore è stato rapito e fatto prigioniero dal pirata fantasma nel suo nascondiglio, la più misteriosa e terribile isola dei Caraibi, Monkey island, la cui leggenda la vuole custode di uno straordinario quanto spaventoso segreto (ed ancora oggi dopo vent’anni e cinque titoli ancora non sappiamo quale sia).
Il nostro eroe senza perdersi d’animo si lancerà in una disperata missione di salvataggio che lo trasformerà da un aspirante pirata a capitano di una nave e di un equipaggio (anche se per poco tempo). Senza fare ulteriori anticipazioni ( e rovinare la sorpresa a quei pochi che ancora non hanno giocato questo mitico titolo) da qui in poi, come si è soliti dire in questi casi, il resto è storia…
Immagine Se con Maniac Mansion e Zak McKracken la LucasArts aveva per la prima volta introdotto il concetto di interfaccia user friendly, con The Secret of Monkey Island è stata compiuta un’ulteriore evoluzione estendendo questo principio anche agli enigmi che vengono ideati a misura del giocatore, senza situazioni impossibili da risolvere o compiti troppo complessi da portare a termine. La filosofia che sta alla base del primo Monkey island (ed anche delle successive avventure grafiche della LucasArts) era che il gioco dovesse, proprio in virtù della sua funzione ludica e di svago, divertire ed evitare al giocatore l’elemento di frustrazione.
A differenza dei titoli Sierra ed Infocom, dove ogni errore o mossa azzardata poteva costare al nostro protagonista una “morte” premaura, in The Secret of Monkey Island è permesso sperimentare ogni genere di azione (nei limiti di quelle disponibili naturalmente) e visitare fin da subito tutte le locazioni presenti sulla mappa. Solo in un’occasione, come easter egg, il nostro Guybrush sarà coinvolto in un incidente mortale (si fa per dire) ma che non ci costringerà a ricominiciare il gioco daccapo o a riavviare dall’ultimo salvataggio.
La linea guida che poi caratterizzerà l’intera produzione di avventure LucasArts, era che gli enigmi fossero funzionali alla storia e permettessero attraverso la loro risoluzione di portare avanti il percorso narrativo. Giocando al primo Monkey non ci sentiremo mai come naufraghi in balia delle onde, al contrario, i nostri obiettivi su cosa fare saranno chiari sin dal principio; il problema o il divertimento sarà proprio scoprire come risolvere e cavarci d’impaccio da situazioni che il più delle volte saranno comiche o assurde.
Immagine Per quando riguarda l’aspetto grafico del gioco anche The Secret of Monkey Island porta la firma del mitico Steve Purcell che riuscì con soli sedici colori a creare quel piccolo capolavoro che vedemmo nella versione EGA per PC, Mac e Atari ST. Fu solo dopo qualche mese dall’uscita del gioco che ne venne realizzata una versione VGA a 256 colori per Pc e Amiga (e successivamente console Sega CD e FM Towns) ed una successiva in versione CD-ROM che sostituì l’inventario testuale con uno con immagini come quello di Monkey Island 2.
Sempre a Steve Purcell si deve l’origine del buffo nome del protagonista; quando il gioco era ancora in fase di programmazione e non si erano ancora scelti i nomi dei personaggi e la loro caratterizzazione, il nostro eroe non era altro che un file, una bozza disegnata con Deluxe Paint. Il file era stato chiamato da Seve Purcell “Guy” in italiano ragazzo, a cui il programma aggiungeva in automatico l’estensione brush. La combinazione delle due parole piacque così tanto all’intero team che il protagonista venne battezzato col nome Guybrush a cui venne aggiunto il cognome Threepwood, la cui scelta, viste le varie versioni circolanti, preferiamo rimanga un segreto custodto tra i flutti profondi del Mar dei Caraibi.
Nel 2009 verrà realizzata quella che potremmo considerare la versione definitiva ovvero The Secret of Monkey Island – Special Edition, remake in HD con milioni di colori che seppur con una grafica “tirata a lucido” ha conservato comunque personaggi e locazioni che rimangono gli stessi della versione originale. In quest’ultima versione verrà rimossa l’interfaccia a verbi e verrà introdotto un’inventario a scomparsa molto simile a quanto già visto in The Curse of Monkey Island.
L’eccezionale colonna sonora del gioco venne composta dal mitico Michael Land, che metterà la sua firma anche sulle splendide musiche dei successivi titoli Lucas, tra cui The Dig, Grim Fandango, X-Wing ed il più recente Tales of Monkey Island (solo per citarne alcuni).
The Secret of Monkey Island (e più in generale tutta la serie dell’Isola delle Scimmie) ha rappresentato un tassello fondamentale non solo per quanto riguarda il genere delle avventure grafiche ma per l’intero universo videoludico.
Senza considerare l’innegabile valore artistico raggiunto all’epoca dalla produzione (che rappresenta una delle vette più elevate sia per quanto riguarda il comparto estetico che sotto quello audio/musicale) il titolo Lucas è stato probabilmente il primo a tradurre in forma videoludica un impianto narrativo complesso in cui, tanto la storia quanto i personaggi, non solo rispecchiamo quelli che sono i modelli e gli archetipi tradizionali ma lo ha fatto inserendo il tutto in una chiave di lettura spiazzante e fuori dagli schemi, quella umoristica della commedia.
Immagine Come già accennato, a quasi vent’anni di distanza dalla sua pubblicazione, nel 2009, la LucasArts annunciò The Secret of Monkey Island – Special Edition, una versione completamente ridisegnata in alta definizione con l’aggiunta di un doppiaggio completo in inglese e musiche ricomposte e riarrangiate per adeguare il titolo agli standard moderni. La nuova edizione oltre che per Pc e Mac viene convertita anche per le console di nuova generazione (PS3 e X-Box 360) e per la prima volta nella storia della serie anche per dispositivi portatili iPhone e iPad.
Come definire The Secret of Monkey iIsland?
Personalmente non l’ho mai considerato un semplice videogioco, ma è sempre stato un qualcosa a cui mi sono sentito affezionato visceralmente e che, in un certo senso, fa parte di me e della mia vita.
Sarà perchè, in fondo, per tutti quelli che sono cresciuti con il PC o che sono nati negli anni ottanta, questo titolo è legato ai ricordi, ai pomeriggi passati insieme in compagni di scuola, alle telefonate a tarda sera per scambiasi le soluzioni agli enigmi o per ridere insieme delle battute o delle frasi nei duelli a insulti.
Nel corso degli anni Guybrush mi ha accompagnato con le sue avventure ed ormai lo considero come un vecchio amico, un fratello con il quale ho trascorso alcune delle più belle ore della mia infanzia.
The Secret of Monkey Island è un classico immortale, con una storia e dei personaggi memorabili, un titolo che per me rappresenta, senza dubbi e senza remore, l’avventura perfetta, il motivo stesso (insieme a Zak) per il quale ho imparato ad amare ed apprezzare i videogiochi e per il quale sono ora qui a scrivere questa recensione.
Un viaggio, un’esperienza, un’avventura che continuo a portare sempre nel profondo del mio cuore…Monkey Island.
Leggendario!
Voto: 98/100
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Niki
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Re: RECENSIONE: The Secret of Monkey Island

Messaggio da Niki »

Usi tutte le parole giuste per definire questa mitica avventura, il Leggendario e quel voto altissimo,
credo siano più che corretti, bella recensione. ;-)
Grazie Revan. ;-)
la verità e là fuori, ma non fidatevi di nessuno...

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Electranovembre
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Re: RECENSIONE: The Secret of Monkey Island

Messaggio da Electranovembre »

Ottima recensione davvero Revan!!!
Hai proprio ragione :mrviolet:
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Giuseppe
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Re: RECENSIONE: The Secret of Monkey Island

Messaggio da Giuseppe »

Ecchime, alzata!
Fortuna vostra che esisto...

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Revan81
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Re: RECENSIONE: The Secret of Monkey Island

Messaggio da Revan81 »

Ecchime, alzata!
Non ne sarei fiero, ne tantomeno ne farei un vanto :mricy:
Propongo una punizione esemplare!!!!!!!
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Giuseppe
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Re: RECENSIONE: The Secret of Monkey Island

Messaggio da Giuseppe »

Mica mi sono vantato, se non piace un genere non vedo perchè devo dire il contrario! 10 100 1000 indy!
Fortuna vostra che esisto...

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Revan81
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Re: RECENSIONE: The Secret of Monkey Island

Messaggio da Revan81 »

Mica mi sono vantato, se non piace un genere non vedo perchè devo dire il contrario! 10 100 1000 indy!
Tu rechi oltraggio alla testa di Scimmia Gigante,non giocando nessun Monkey Island, verrai offerto in sacrificio nel fiume di lava :D
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Giuseppe
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Re: RECENSIONE: The Secret of Monkey Island

Messaggio da Giuseppe »

basta O.T.
Fortuna vostra che esisto...

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